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I colori del nero  

 

I colori del nero

Dedicato ad Alessandro Meloni


Nato alla fine del secondo conflitto mondiale, l'Informale non é una scuola o uno stile quanto piuttosto un'“etichetta”, un denominatore comune, che Alessandro Meloniriunisce correnti e poeti che artistiche distinte, riconducibili tuttavia ad un astrattismo non geometrico, volto ad indagare le intime possibilitą della materia, del colore, del segno e del gesto piuttosto che la forma, generalmente assente o debolmente strutturata. Nel tempo le istanze sono mutate e oggi le poetichAlessandro Melonie dell’Informale non sono pił quel vasto fenomeno sociale che aveva dominato gli scorsi decenni ma, “liberate” dalla matrice “rivoluzionaria” che ne aveva impregnato e attivato le dinamiche storiche, continuano ancora, accanto alle altre pratiche artistiche, a delineare il paesaggio visivo contemporaneo, orti dell’esperienza estetica maturata a partire da quegli anni. E in questo ambito si muove la ricerca sperimentale di Alessandro Meloni, che attratto dalle potenzialitą espressive della dimensione gestuale e segnica della pittura, fa propria la lezione di Franz Kline e degli altri grandi maestri dell’Informale.
Nelle prime prove Meloni concentra la sua attenzione sulle valenze costruttive del dato cromatico che organizza in bicromie oppositive di rossi e di neri.
Le forti tensioni dinamiche create dal colore impongono prospettive molteplici in cui la forma si offre in geometrie libere e in volumi dinamicamente definiti che evocano spazi turbinosi. Gią in questa prima fase, tuttavia, appare vidente la volontą dell’artista di focalizzare la sua indagine attorno al segnoAlessandro Meloni inteso come entitą primordiale della definizione e della strutturazione spaziale, per arrivare attraverso la creazione di una personale grammatica segnica che attinge direttamente a quel patrimonio di percezioni depositate dal reale al di lą della soglia della coscienza alla costruzione di uno spazio autonomo, in edito e altro rispetto a quello gią esistente. La gestualitą creativa di Meloni decisa, potente e violenta, apparentemente automatica ma intimamente dominata da un preciso e meditato ritmo costruttivo traduce cosģ, con un lessico pittorico fedele alla raffinata riduzione cromatica dei neri e dei rossi, quel repertorio iconografico percettivo che, sostanziandosi nell’opera, diventala “traccia esistenziale” della realtą.
Una realtą che l’artista riesce a dAlessandro Meloniecodificare grazie alla sua sensibilitą emotiva e che ripropone, alterata e trasfigurata, nell’opera. Nei lavori pił recenti la ricerca di Meloni si evolve e arriva a penetrare gli strati pił profondi e protetti dell’interioritą, provocando un inaspettato slittamento di senso. L’opera cessa di essere la proiezione dello spazio creato dall’artista e rivela una nuova, autonoma ed inedita dimensione figurale sfrangiata e lacerata messa ancor pił in evidenza dalla materia pittorica neutra che separa i diversi campi cromatici: l’evocazione “alchemica” di un’umanitą che affida all’azione catartica della pittura l’incontro sofferto e tormentato con il doloroso disagio dell’esistere.

A cura di Giannella Demuro