Arte tra le note
Sergia Avveduti, Marco Giovani, Lorenza Lucchi-Basili, Alessandro Meloni, Nero Project.
Č sempre piů stretto, a Berchidda, il legame tra arte e musica, e lo č particolarmente in questa ventunesima edizione dedicata al tema dell’architettura e della “costruzione dello spazio”.Berchidda, infatti, č luogo di spazi. Spazi fisici e geografici, come la piazza dei concerti, le vie del centro invase dal pubblico, i piccoli luoghi consacrati nascosti tra gli alberi delle campagne circostanti il paese. Ma anche luogo di spazi costruiti dal suono, dalla musica che disegna paesaggi, traccia sentieri, delinea orizzonti. E di spazi attraversati dall’arte, evocati, abitati, stravolti dall’impeto del processo creativo.Ma č il palco dei concerti serali, nella Piazza del Popolo, il luogo in cui maggiormente si percepisce la dimensione altra dello spazio, il luogo in cui musica e arte visiva concorrono alla creazione di uno spazio sempre nuovo, mutevole, dinamico. Dove la presenza degli artisti sul palco non č illustrazione al sonoro, bensě processo interattivo che coinvolge i diversi linguaggi dell’arte.Lo confermano le “scenografie” di quest’anno: l’iconografia classica ma straniante di Sergia Avveduti, i rigorosi dettagli architettonici delle immagini di Lorenza Lucchi-Basili, le evanescenze minimali di Marco Giovani, la gestualitŕ bicromatica di Alessandro Meloni, la disturbante attualitŕ di Nero Project, costruzioni immaginifiche per il nostro presente.
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