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PAV 2004  

 

La Follia


Yuri Ancarani, Maja Bajevic, Luca Barzaghi, Clara Bonfiglio, Barbara Brugola, Pierluigi Calignano, Nanni Campus, Nina Contini Melis, Tessa M. Den Uyl, Antonello Fresu, Stefania Galegati, Letizia Galli, Dario Ghibaudo, Robert Gligorov, Alberto Guidato Thorsten Kirchhoff, Tatiano Maiore, Antonio Mannu, Agostino Mela,  Marzia Migliora, Ottonella Mocellin, Sukran Moral, Gianfranco Mura, Sabrina Muzi, Nero Project, Pino Ninfa Bruno Petretto, Pietrolio, Alex Pinna, Mariuccia Pisani, Mario Pischedda, Giovanna Ricotta, Antonio Riello, Antonio Sanna Randaccio, Francesco Santucci, Gabi Scardi, Lorenzo Scotto di Luzio, Danilo Sini,Paolo Soriani Alessandra Spranzi,Piero Steinle, Giorgio Urgeghe, Wurmkos.


Per Time in Jazz 2004 anche l’arte, come la musica esplora il tema della “follia”, follia qui intesa – come suggerisce il titolo della mostra Mind the gap – come attitudine percettiva capace di cogliere “vuoti” comunicativi e slittamenti di senso, usualmente celati ma sempre “in agguato”: digressioni dalla “norma”, diversitŕ rivelate o indotte seguendo le linee delle singole poetiche e prassi operative.
La follia diventa cosě il luogo in cui il pensiero puň spingersi al suo limite, “limite”– come titola la rassegna video Al limite – che gli artisti attraversano con le loro opere, originali forme di libertŕ e di resistenza attiva alla forza dell’omologazione.
Come di consueto l’immagine del Festival Time in Jazz č legata all’opera di un artista visivo e l’artista “testimonial” di Time in Jazz 2004 č Robert Gligorov, artista macedone residente ormai da tempo in Italia, uno dei protagonisti della ricerca artistica nazionale ed internazionale, la cui opera La legenda di Bobe, ben rappresenta l’idea di follia e libertŕ creativa.
Anche quest’anno il PAV - progetto arti visive presenta numerosi eventi espositivi, interventi e performance, allestiti in spazi deputati come il Museo PAV o spazi “recuperati” - case e edifici "prestati" all’arte - come la suggestiva Casara.

L’appuntamento cardine di quest’anno sarŕ la mostra Mind the gap, grande rassegna internazionale d’arte contemporanea articolata in piů sezioni:  Mind the gap, sezione piů propriamente espositiva che riprende il titolo del progetto, č ospitata negli spazi del Museo PAV e nelle sale della Casara (vecchio edificio industriale), e presenta opere di Luca Barzaghi, Pierluigi Calignano, Dario Ghibaudo, Robert Gligorov, Thorsten Kirchhoff, Sukran Moral, Bruno Petretto, Pietrolio, Alex Pinna, Mario Pischedda, Giovanna Ricotta, Antonio Riello, Lorenzo Scotto di Luzio, Danilo Sini, Alessandra Spranzi, Wurmkos. Al limite, rassegna di video di Yuri Ancarani, Maja Bajevic, Barbara Brugola, Tessa M. Den Uyl, Stefania Galegati, Letizia Galli, Alberto Guidato, Marzia Migliora, Ottonella Mocellin, Sabrina Muzi, Mariuccia Pisani, Piero Steinle, curata dal critico Gabi Scardi, ospitata negli spazi della Casara. Oltre alla dimensione piů propriamente espositiva, la mostra proporrŕ, sotto il titolo di Lavori in corso, una serie di installazioni, interventi e performance di Sukran Moral, Nero Project, Pietrolio, Alex Pinna, Mario Pischedda, Giorgio Urgeghe, pensate e realizzate espressamente per Berchidda e in sintonia con il tema di questa edizione, realizzate nelle vie e nelle piazze del paese.

Come negli ultimi anni, alcuni degli artisti che parteciperanno alle mostre saranno presenti anche sul palco di piazza del Popolo con Arte tra le note, scenografie d’artista realizzate ad hoc per i concerti serali del Festival da Nero Project, Alex Pinna, Giorgio Urgeghe.

Prosegue poi il progetto stabile del P.A.V. Semida, il Museo di arte ambientale nato nello splendido scenario del Demanio Forestale del Monte Limbara in collaborazione con il Comune di Berchidda e l’Ente Foreste Sardegna. Dopo le opere di Clara Bonfiglio, Bruno Petretto, Pinuccio Sciola e Monica Solinas una nuova opera – Coordinate del tempo di Giovanni Campus – verrŕ presentata al pubblico in occasione del concerto di Michel Portal e Richard Galliano del 15 agosto.

Infine, consueto spazio alla fotografia con due mostre allestite nelle sale del Museo del Vino: Stage/backstage, installazione collettiva che riproporrŕ il festival e i suoi artisti attraverso lo sguardo di “professionisti” – Nanni Campus, Nina Contini Melis, Antonello Fresu, Tatiano Maiore, Antonio Mannu, Agostino Mela, Gianfranco Mura, Pino Ninfa, Antonio Sanna Randaccio, Francesco Santucci, Paolo Soriani – e “non professionisti” dello scatto e Coordinate del tempo, mostra fotografica sull’intervento realizzata da Giovanni Campus nell’ambito di Semida con interventi dello stesso artista.

 

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