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PAV 2001  

 

PAV
Progetto Arti Visive
quinta edizione
12-15 agosto 2001


Il Progetto Arti Visive, curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu, organizza le iniziative artistiche dell'Associazione e ha tra i suoi obiettivi lo studio, la promozione e la documentazione dei fenomeni artistici che sono espressione della ricerca più avanzata nel campo delle arti visive in Sardegna, proponendosi così come occasione di incontro e riferimento per la cultura artistica nell'Isola, grazie anche alla risonanza internazionale acquisita dal Festival e dall'Associazione nel corso degli anni di attività.
Il PAV, dall'agosto 1997 ad oggi ha prodotto, oltre venti manifestazioni artistiche coinvolgendo la maggior parte dei più noti e impegnati artisti che operano sull’Isola.

Il sempre maggiore coinvolgimento dell’Associazione nell’ambito della ricerca visiva ed il crescente successo e apprezzamento del pubblico e degli operatori del settore hanno portato l'Associazione alla definizione di un programma articolato:

7 Cantori Oscuri (a cura di Ivo Serafino Fenu)
Rassegna annuale di arte contemporanea - V edizione
Con la Rassegna d'Arte contemporanea dedicata alla produzione della ricerca in Sardegna, l'Associazione intende promuovere e presentare al pubblico gli esiti più interessanti della sperimentazione artistica che attualmente viene condotta sull'Isola, al fine di offrire agli artisti che operano sul territorio regionale una possibilità di confronto fattivo tra loro ma anche con gli artisti che operano sulla Penisola e all’estero. Alcune novità caratterizzano quest’anno la Rassegna di Arte Contemporanea, evento centrale tra quelli curati dal PAV - Progetto Arti Visive, per il Festival estivo. A partire da quest’anno, infatti, saranno invitati a curare la Rassegna critici d’arte diversi, per offrire al pubblico prospettive sempre nuove sul mondo della ricerca artistica in Sardegna e oltre. Quest’anno la Rassegna, che come di consueto, seguirà il tema del Festival, propone, infatti, artisti della penisola accanto agli artisti che operano sul territorio isolano.
Sulle tracce di Orfeo si muove anche la mostra d’arti visive 7 cantori oscuri, anch’essa un omaggio al musico e al poeta per eccellenza e, pertanto, metafora ideale dell’artista il cui canto è lamento solipsistico di un ego complesso e criptico.
Orfeo offre in tal senso non pochi spunti alla sperimentazione artistica: un mito poetico e violento al contempo, lirico nelle premesse quanto tragico nell’epilogo.
Un mito che può diventare anche un’insidiosissima trappola letteraria per quanti vi si avvicinano con fare didascalico, ma inesauribile miniera per quei “cantori”, sette giovani artisti - Michele De Marchi, Pastorello, Eugenio Percossi, Pietrolio, Antonio Piga, Gianfranco Setzu, Pietro Siotto - che da quel mito sapranno far emergere, oltre alla dimensione del vissuto individuale di ciascuno, anche quella coscienza oscura della contemporaneità che l’eccessivo ripiegamento intimistico della ricerca artistica più recente ha troppo spesso dimenticato o volutamente negato.Eugenio PercossiGianfranco Setzu
Michele De Marchi

Saranno sette, una per artista, le stanze nelle quali verranno ospitati i diversi interventi installativi, in una contaminazione tra nuovi media e tecniche consolidate quanto mai necessaria a concretizzare visivamente la complessità del tema. La mostra è accompagnata da un catalogo a colori edito da Time in Jazz con testi del critico d’arte Ivo Serafino Fenu, curatore dell’evento.

 

Danilo Sini, immagini per un festival 
(opere realizzate per illustrare il manifesto e il catalogo della manifestazione)
Danilo Sini vive e lavora a Sassari, città in cui è nato nel 1961. Gli esordi sono segnati dall'interesse per la musica e la grafica, ambiti nei quali compie le prime sperimentazioni. A partire dalla metà degli anni Ottanta la sua ricerca si orienta in senso artistico, come riflessione sul consumismo tecnologico e sulla società massmediale. Tiene la sua prima personale a Firenze nel 1987 e l'anno successivo a Sassari. Gli anni Novanta segnano una svolta nella sua indagine sperimentale che lo porta ad approfondire i temi dell'identità culturale e etnica. Nelle più recenti installazioni recupera, infatti, l'uso e la valenza simbolica di materiali naturali - terra, legno … - come nell'opera ”Lontano da chi?” con la quale ha partecipato alla XII Quadriennale d'Arte di Roma. Il prossimo ottobre, l’artista terrà un’importante personale a Venezia, presso l’Oratorio di San Ludovico. La mostra è nata dalla collaborazione tra il PAV di Time in Jazz e la Galleria d’arte contemporanea Nuova Icona di Venezia, Galleria che opera sul piano internazionale e che produce da alcuni anni in qua eventi per la Biennale di Venezia.

La Collezione di arte contemporanea di Time in Jazz
nuove acquisizioni
(in permanenza)
Nata grazie al generoso contributo degli artisti che hanno partecipato alle iniziative del Festival, la Collezione rappresenta una preziosa testimonianza degli esiti della sperimentazione artistica in Sardegna.
Attualmente comprende 34 opere e dispone di un catalogo a colori, pubblicato lo scorso dicembre.
Quest’anno la Collezione si arricchisce di dieci nuove acquisizioni, e si spera di riuscire a coinvolgere nel progetto tutti gli artisti che in Sardegna operano nel campo della sperimentazione visiva.

Pianoforti e vasche
mostra personale di Andrea Gotti

Làcanas - Il Paesaggio invisibile, Salvatore Ligios fotografa la Sardegna
Salvatore Ligios, nato nel 1949 a Villanova Monteleone (SS) ha dato alle stampe numerose monografie sul mondo equestre e ha pubblicato diversi lavori sulle tradizioni popolari. Registra, al suo attivo, diverse collaborazioni con poeti sardi, insieme ai quali ha pubblicato diversi libri illustrati. In questi ultimi anni sta esplorando con particolare interesse il tema dell’identità, legata alla propria terra, la Sardegna, e lo ha presentato in numerose mostre personali e libri, fino all’ultimo successo della mostra Facce di Sardi, presentata lo scorso anno all’Ex-Ma di Cagliari.

Agnès Accorsi, installazioni

Artisti per Erbafoglio, a cura di Antonello Zanda

Semida, Museo all’aperto del Parco del Limbara
Il progetto  Semida - Museo di Arte-Natura-Ambiente nel Parco del Limbara, nel territorio del Comune di Berchidda vuole essere un contributo alla valorizzazione e alla promozione del patrimonio ambientale e paesaggistico del Parco del Limbara. Il progetto consiste nella realizzazione di opere d'arte inserite nel contesto ambientale del luogo - fiumi, laghi, boschi, radure e sentieri - nel rispetto degli equilibri naturali della foresta. Le opere, create da artisti locali, nazionali e internazionali, verranno inseriti nei percorsi naturalistici e didattici del Parco, in modo tale da dar vita ad un vero e proprio museo all'aperto.
Ogni anno quattro o cinque artisti verranno invitati a partecipare al progetto Semida e il loro lavoro sarà documentato da un catalogo che verrà aggiornato periodicamente con le nuove acquisizioni.
In occasione del Festival Time in Jazz 2001 verranno presentate le opere dei primi cinque artisti nazionali e internazionali invitati a partecipare al progetto: Bruno Petretto, Pinuccio Sciola, Danilo Sini, Monica Solinas, Giorgio Urgeghe.

Ziqqurat, rivista d’arte contemporanea e cultura in Sardegna e dintorni
Presentazione del n° 4 della rivista
Nell’ambito del PAV e delle sue finalità è nata lo scorso anno Zíqqurat una rivista quadrimestrale che si occupa d'arte e cultura contemporanea in Sardegna, di avvenimenti e manifestazioni che avvengono sull'Isola, con uno sguardo attento anche a quello che accade oltremare. La redazione è composta da storici e critici d'arte e letterari che vivono in Sardegna, mentre alla rivista collaborano esperti di vari settori.
La vitalità artistica della Sardegna, che nel corso degli ultimi decenni si è manifestata con crescente intensità, non è mai stata documentata in modo organico e sistematico e Ziqqurat intende occuparsi di quanto accade oggi sul fronte della ricerca artistica nel campo delle arti visive, ma anche -in quello del cinema, della musica poesia, teatro, architettura e altro.
Lavorare in Sardegna significa, d'altronde, non solo occuparsi degli artisti isolani ma anche guardare con attenzione a quello che si produce oltre i confini dell'Isola. Ziqqurat vuole proporsi come luogo di riflessione e dibattito, coinvolgendo non soltanto quanti già si occupano d'arte in Sardegna, ma cercando anche di allargare il dibattito a critici che operano sulla penisola e all’estero, e promuovendo e sostenendo giovani critici.
La rivista è edita da Time in Jazz.

Visos - a cura di Gianfranco Cabiddu
l’installazione-proiezione del film TV di Giovanni Columbu "Visos" (Rai Tre Sardegna)

Giorgio Urgeghe, installazioni

4 Eyes - Berchidda 2000
Quattro fotografi, Gianfranco Mura, Agostino Mela, Daniela Zedda e Pino Ninfa, racconteranno l¹ultima edizione del festival, dedicata al jazz al femminile, in una carrellata di immagini stampate su grande formato ed esposte nelle strade del paese.

L’altra metà del jazz, mostra fotografica di Agnese Piantoni
Le immagini di Agnese Piantoni, qui alla sua prima mostra, sono una selezione degli scatti fatti in occasione dell’edizione 2000 del festival Time in Jazz. Le immagini, tutte in bianco e nero, non intendono essere un vero e proprio racconto del festival, quanto piuttosto il tentativo di far rivivere, attraverso una galleria di ritratti, le emozioni e le atmosfere create dalle donne che hanno animato le giornate berchiddesi.

Il Flauto Magico, di Gabriele Amadori
I bozzetti ed i modelli del "Tableau Vivant - Magic Flute" di Gabriele Amadori, opera premiata dall’Unesco.