Home page

 
  PAV > Progetto Arti Visive  
  PAV 2016  
  PAV 2015  
  PAV 2014  
  PAV 2013  
  PAV 2012  
  PAV 2011  
  PAV 2009  
  PAV 2008  
  PAV 2007  
  PAV 2006  
  PAV 2005  
 
1.1 Digit@l Trance
1.2 En-Trance
1.3 Weblife
1.4 V/ideo/azioni
1.5 Feroci invalidi...
1.6 Arte tra le note
1.7 BabelFish 2005
1.8 Lavori in corso
1.9 Progetto Neon
2.0 Catalogo PAV 2005
 
  PAV 2004  
  PAV 2003  
  PAV 2002  
  PAV 2001  
  PAV 2000  
  PAV 1999  
  PAV 1998  
  PAV 1997  
  Semida  
  Altri progetti  
 
 
 
 
   
1.1 Digit@l Trance  

Digit@l Trance

a cura di Giannella Demuro e Antonello Fresu


Bianco-Valente, Isabella Bordoni, Cristian Chironi, Emilio Fantin, Greta Frau, Tore Manca, Nero Project, Antonio Riello, Sara Rossi, Nico Vascellari


Anche se visto attraverso la lente raffreddata del tempo, il percorso evolutivo compiuto dall'essere umano, particolarmente in questi secoli recenti, appare Isabella Bordoni, Andante con figure, performancestraordinario e ricco di aspettative, oltre che di incertezze. L'impressione è, infatti, quella di trovarsi in un momento topico per la "specie" umana. L'impensabile accelerazione del progresso tecnologico e digitale sembra imporre un nuovo passaggio del testimone: dall'homo sapiens all'homo technologicus. Quella che a prima vista può apparire, infatti, come un'improbabile e disturbante ibridazione linguistica si rivela, piuttosto, come l'epifania di un futuro non troppo lontano, anzi, parrebbe, già in fieri.

Antonio Riello, Anxious time, intervento ambientale

È innegabile, infatti, che l'uomo contemporaneo stia già attraversando un panorama esistenziale tecnologico e post-umano, la cui manifestazione primaria è quella che porta ad affiancare ed integrare la complessa struttura umana, con quella artificiale, come confermano in modo inconfutabile i vari e ormai familiari dispositivi biotecnologici.

 

E se forse, le innovazioni e le sperimentazioni tecnologiche in ambiti eticamente "sensibili" accendono ancora il dibattito sulle sempre più fragili ed aleatorie problematiche identitarie, è, invece, già ormai pienamente accettato e condiviso il processo che ha interessato il crinale comunicativo, quello che ha portato ad un'integrazione pressoché osmotica tra la comunicazione biologica umana e quella virtuale delle macchine.

Emilio Fantin, Estatica Aerosol, performance 

Ma nonostante la presenza sempre più invasiva dell'elemento tecnologico nellavita quotidiana abbia prodotto una trasformazione profonda e, di conseguenza, nuovi rapporti con la realtà sociale, culturale, politica del nostro tempo, ancora molti fattori legano l'homo technologicus al suo predecessore. Tra questi il bisogno ancestrale di liberarsi, di tanto, in tanto, dalle strutture collettive e sociali per raggiungere e liberare gli strati profondi del sé.

 

Questo desiderio di "perdersi" dell'individuo, si esprime nel concetto di trance, sia nella sua accezione più tradizionale sia, soprattutto, nella sua estensione tecnologica e digitale. Infatti, se la distorsione Greta Frau, Access Beauty, installazione e performancedel normale stato di coscienza e la conseguente alterazione delle capacità percettive e sensoriali sono da sempre legati alla definizione del concetto di trance, ciò è ancor più vero oggi che le nuove e sofisticate tecnologie informatiche - sollecitando una sorta di estensione "elettronica" della capacità percettiva - facilitano l'accesso a quella sorta di "stravolgimento" visivo e sonoro che contraddistingue gran parte delle più recenti sperimentazioni artistiche contemporanee.

 

È proprio da ciò, infatti, che spesso deriva quella componente ipnotica e insieme straniante di molte delle opere che nascono dall'utilizzo del mezzo elettronico o digitale, opere che danno vita alla rassegna internazionale d'arte contemporanea Digit@l Trance.

Giannella Demuro

(per andare alla photogallery PAV clicca qui)