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15-08-2008, Don Byron, tributo a Junior Walker  

Il sax-clarinettista rilegge la musica di un'icona del Soul
Don Byron, tributo a Junior Walker
E a Luras da non perdere il duo con Uri Caine

Nel corso della sua carriera, Don Byron si è messo in luce interpretando la musica di artisti diversi per epoche e stili di riferimento: da Duke Ellington a Igor Strawinsky, da Lester Young a Henry Mancini a Sly Stone. Due anni fa ha lanciato un nuovo progetto dedicato alla musica di un'icona del soul e del R&B degli anni Sessanta/Settanta, il sassofonista e cantante Junior Walker (1931-1995). Consegnato alle tracce del disco Do the boomerang - che contiene le cover di alcuni fra i maggiori successi di Junior Walker, come Shotgun, Cleo's Mood, I'm a roadrunner, What does it take (to win your love), oltre a una versione di There it is di James Brown - il progetto approda a Berchidda la sera di ferragosto. Sul palco di piazza del Popolo, accanto alle ance di Don Byron (sax tenore e clarinetto), un organico che vede David Gilmore alla chitarra, George Colligan  all'organo Hammond, Brad Jones al basso, Rudy Royston alla batteria e il cantante Dean Bowman. E sarà un magnifico prologo alla festa finale con i Funk Off.
Don Byron si è dato da tempo a esplorare le più differenti tradizioni musicali e a dare forma a quello che lui chiama un "suono al di sopra dei generi". Clarinettista, sassofonista, compositore e arrangiatore, ridefinisce i connotati di ogni musica con cui si confronta - classica, salsa, hip-hop, funk, rhythm & blues, klezmer - e di ogni stile del jazz, dallo swing al bop alle improvvisazioni più estreme.
Jazzista dell’anno al referendum della rivista specializzata Down Beat nel 1992, da allora viene costantemente eletto miglior clarinettista dai critici e dai lettori delle più importanti testate internazionali. Apprezzato tanto per la sua instancabile creatività quanto per il suo virtuosismo strumentale, ha presentato una messe di progetti nei maggiori festival di tutto il mondo.
Classe 1958, nato e cresciuto nel Bronx, Don Byron è entrato subito in contatto con la musica grazie al padre, che suonava il contrabbasso in un gruppo di calypso, e alla madre che era invece pianista. Negli anni della sua formazione musicale, mentre studia clarinetto classico con Joe Allard, suona e arrangia brani salsa per gruppi liceali. Più avanti studia con George Russell al Conservatorio del New England e, a Boston, suona con vari gruppi jazz.
Le sue collaborazioni comprendono dischi e concerti con una lunga e variegata serie di musicisti e gruppi: Mario Bauza, la Duke Ellington Orchestra, John Hicks, Tom Cora, Bill Frisell, Vernon Reid, Marc Ribot, Cassandra Wilson, Hamiet Bluiett, Anthony Braxton, Geri Allen, Marilyn Crispell, Reggie Workman, Craig Harris, David Murray, Leroy Jenkins, Bobby Previte, Gerry Hemingway, DD Jackson, Douglas Ewart, Brandon Ross, Steve Coleman, Living Colour, Ralph Peterson, Uri Caine, Steve Lacy, Bang On A Can All-Stars, Medeski Martin & Wood, Angelique Kidjo, Carole King, Daniel Barenboim, Salif Keita, l‘orchestra sinfonica di Atlanta, Joe Henry, fra gli altri.
Figura di spicco della scena newyorchese da ormai una ventina d‘anni, Don Byron ha preso parte ad un ampio raggio di progetti. Direttore artistico jazz all'Accademia di musica di Brooklyn dal 1996 al 1999, ha curato una serie di concerti per il Next Wave Festival e ha debuttato con il suo spettacolo per bambini Bug Music for Juniors. Dal 2000 al 2005 è stato Artist-in-Residence al New York's Symphony Space, dove ha messo in piedi la sua Adventurers Orchestra rileggendo in una serie di concerti le musiche di autori assai differenti fra loro, come Henry Mancini, Sly Stone, Igor Stravinsky, Herb Alpert e gli Earth, Wind and Fire.
Altri progetti comprendono gli arrangiamenti dei musical di Stephen Sondheim, un lavoro commissionato dal Kronos Quartet (There Goes the Neighborhood), brani originali per il film muto Scar of Shame, per un telefilm del 1961 di Ernie Kovacs e per Strange Fruit, un documentario di Joel Katz sulla canzone resa famosa da Billie Holiday. Ha anche scritto e suonato per le compagnie di danza di Donald Byrd, Bebe Miller, Mark Dendy e Ellen Sinopoli, e partecipato ai film Kansas City di Robert Altman e Lulu on the Bridge di Paul Auster.
Ampia e assortita anche la sua produzione discografica. Dal sorprendente album d'esordio, Tuskegee Experiments del 1992, ha registrato molto e con successo: Don Byron Plays the Music of Mickey Katz (del 1993), è un omaggio ai brillanti e ironici lavori di Mickey Katz, misconosciuto musicista klezmer degli anni Cinquanta; Music for Six Musicians (1995) esplora invece un importante lato della sua identità musicale, il retaggio afro-arabico della famiglia e dell'ambiente in cui è cresciuto; No-Vibe Zone (1996), un palpitante live con il suo quintetto; Bug Music (1996), una personale rilettura della nascente Swing Era e della musica di Raymond Scott, John Kirby e del giovane Duke Ellington. Ispirata dal funky e dall'hip-hop, Nu Blaxploitation (1998) è invece una meditazione musicale che lo vede impegnato con il suo gruppo Existential Dred, il poeta Sadiq e l'icona rap Biz Markie in performance che ricordano i pezzi spoken-word di Gil Scott-Heron, Amiri Baraka e Henry Rollins; Romance With The Unseen (1999), in quartetto con il chitarrista Bill Frisell, il bassista Drew Gress e Jack De Johnette alla batteria, spazia dal repertorio meno conosciuto di Ellington (A Mural from Two Perspectives) ai Beatles (I'll Follow the Sun), a brani originali dello stresso Don Byron.
Con A Fine Line: Arias & Lieder (del 2000), Byron continua a forzare i confini stilistici esplorando ed espandendo la definizione di canzone, da Robert Schumann e Giacomo Puccini a Roy Orbison e Stevie Wonder. You Are #6, del 2001, è ancora un omaggio ai ritmi e alle sue radici latine e afro-caraibiche, mentre Ivey-Divey (ispirato alle registrazioni di Lester Young con Nat King Cole e Buddy Rich) è il suo primo album al sax tenore, e ottiene la nomination ai Grammy per il miglior disco strumentale (oltre ad essere eletto disco dell'anno dalla rivista Jazz Times).
Fra le sue incisioni più recenti, A Ballad for Many, un album di sue composizioni eseguite dall'ensemble Bang On A Can All-Stars, e il già citato Do the Boomerang (uscito alla fine del 2006). Don Byron compare in ben sette album di Uri Caine, a testimonianza di una collaborazione duratura e di un'intesa felice fra due musicisti affini per intelligenza, curiosità, eclettismo. Anche per questo motivo è assolutamente da non perdere la loro esibizione in duo, in programma giovedì 14 (ore 18) a Luras, nella chiesa di San Nicola di Carana.