Requiem per un pianeta morente Ernst Reijseger, Mola Sylla, e il Cuncordu e Tenore de Orosei: concerto al Limbara e cineconcerto a Sassari
Il violoncello di Ernst Reijseger; il canto wolof di Mola Sylla, una tra le voci più particolari della tradizione senegalese; il Cuncordu e Tenore de Orosei (Piero Pala e Massimo Roych: voche e mesuvoche; Gianluca Frau: contra; Mario Siotto: bassu; Patrizio Mura: voche e scacciapensieri), una delle migliori espressioni della tradizione polivocale sarda. Sono i protagonisti delle colonne sonore di due fra gli ultimi film di Werner Herzog, The White Diamond (del 2004) e The Wild Blue Yonder (dell'anno dopo) che ascolteremo in concerto, la mattina del 13 (ore 11) fra gli alberi e la macchia mediterranea del Demanio Forestale Monte Limbara Sud, sopra Berchidda. Si intitola Requiem for a dying planet il progetto che ricrea dal vivo le magiche atmosfere dei film: l'appuntamento con il cine-concerto, ovvero con l'aggiunta delle immagini tratte dalle due pellicole, è invece cinque sere dopo, lunedì 18, a Sassari, per l'atto conclusivo della due giorni di Time in Sassari. La musica ha sempre avuto un ruolo centrale nel cinema di Werner Herzog. Non è mai stata un'aggiunta ma sempre parte integrante di ogni sua creazione. In questi due film, il regista di capolavori come Aguirre, Nosferatu e Fitzcarraldo la usa per compiere un ulteriore passo: "Voglio usare l'immaginazione e il suono in un modo che non avete mai incontrato prima", scrive all'inizio della produzione del suo film The Wild Blue Yonder (L’ignoto spazio profondo). Un film di fantascienza sui generis, girato come un documentario, fondendo alcune spettacolari riprese della Nasa nello spazio, con immagini raccolte invece negli abissi sotto la calotta antartica, in un meccanismo di sospensione sempre magico e conturbante. Altrettanto si può dire del precedente The White Diamond, che Herzog ha girato aggregandosi alla spedizione di un ingegnere inglese impegnato a sorvolare a bordo di un aerostato le gigantesche cascate Kaieteur in Guyana. Su queste memorabili immagini, Herzog ha innestato le musiche di Ernst Reijseger (compositore di tutto il materiale), la voce del senegalese Mola Sylla e le polifonie del Tenore e Concordu di Orosei. L’effetto finale è quello di una trance fuori dal tempo e dallo spazio, un intreccio virtuoso e ipnotico di suoni e voci in un audace incontro fra jazz d’avanguardia e tradizioni arcaiche. |