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10-08-2008, I suoni luminosi dell'Alborada  

I suoni luminosi dell'Alborada
Il quartetto d'archi a Olbia con “Ethos”. E a Berchidda “Arch'intetto” prima della festa finale.

Ci ha gią incantato tre estati fa, nella magica cornice naturale del Monte Limbara, in due indimenticabili albe di Time in Jazz. “Nomen omen”, potremmo dire: Alborada, infatti, in catalano significa proprio luce dell'alba. Il quartetto d'archi con Anton Berovski e Sonia Peana ai violini, Nico Ciricugno alla viola e Piero Salvatori al violoncello, ritorna ora al festival per due diversi impegni. Il primo č il doppio concerto (alle 21:30 e alle 22:30) che completa la prima giornata di Time in Jazz, quella di domenica 10: a Olbia, nella Basilica di San Simplicio, presenta “Ethos”, titolo (e repertorio) del suo recente disco in cui fonde, come scrive Paolo Fresu nelle note di copertina, “il misticismo di Arvo Pärt con il minimale di Michael Nyman, la latinitą di Villa Lobos e di Federico Mompou con le geometrie di Karl Jenkins”, passando attraverso brani originali scritti dagli stessi componenti del gruppo. La sera di ferragosto, a mo' di interludio fra il concerto di Don Byron e la festa finale con i Funk Off, ritroveremo i quattro dell'Alborada impegnati a suonare sul tetto di uno degli edifici che si affacciano sulla piazza: da qui il titolo della loro performance, “Arch’intetto”, giocosa allusione allo strumentario dell’ensemble e all’insolito “teatro” in cui va in scena.
Spetterą ancora a loro inaugurare la due giorni di Time in Sassari, prolungamento della kermesse berchiddese, domenica 17 (alle 18) nella chiesa di Babbu Eternu a Osilo. E l’indomani mattina (lunedģ 18, alle 11:30), altra inconsueta location, la Casa circondariale sassarese di San Sebastiano, per il concerto che vedrą accanto all’ensemble d’archi la tromba e il flicorno di Paolo Fresu.
Nato nel 1996, il quartetto Alborada ha un repertorio che privilegia la musica barocca e quella del Novecento, con particolare attenzione per il minimalismo e le composizioni originali composte e arrangiate ad hoc da autori contemporanei e dagli stessi componenti del gruppo. La sua attivitą si č sviluppata da subito in due direzioni distinte ma tra loro correlate: da un lato la ricerca e lo studio in funzione del continuo arricchimento del repertorio, partendo dagli studi classici che ognuno dei musicisti ha approfondito per anni; dall'altro le collaborazioni a progetti attivi nel campo della musica contemporanea, del jazz e della world music. Rientrano in questo secondo ambito le partecipazioni a progetti come Voyage en Sardaigne del sassofonista Enzo Favata (dal 1998 al 2002), Heartland di David Linx, Diederik Wissels e Paolo Fresu, Heart Strings, con la cantante americana Sheila Jordan, Billy Drummond, Roberto Cipelli e Attilio Zanchi, e  Il rito e la memoria: un suggestivo incontro tra la musica religiosa delle antiche confraternite della Sardegna, le sonoritą classiche degli archi e il jazz di Paolo Fresu e Diederik Wissels, a volte impreziosito dalle voci mediterranee del tunisino Dafher Youssef e della cantante sarda Elena Ledda.
Sempre con Paolo Fresu, Scores č invece il progetto (e il disco del 2003) che, come suggerisce il titolo, raccoglie le musiche scritte dal trombettista per i film Il pił crudele del giorni di Ferdinando Vicentini Orgnani (dedicato alla vicenda della giornalista Ilaria Alpi) e L’isola di Costanza Quatriglio. L'Alborada presta i suoi archi anche ad un'altra colonna sonora firmata da Fresu (e fissata su disco), quella per il film Te lo leggo negli occhi di Valia Santella, prodotto dalla Sacher Film di Nanni Moretti e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia (nella sezione Orizzonti) edizione 2004.