Berchidda, Chiesa di San Michele – Ore 11.00 Lella Costa & Paolo Fresu “Sulla terra leggeri” Produzione originale
Sarŕ un piacevole rendez-vous quello che domenica 12 (alle 11) attende Paolo Fresu e Lella Costa nella chiesetta campestre di San Michele, a pochi chilometri da Berchidda. Dopo il debutto nella rassegna “Suoni delle Dolomiti” avvenuto due anni fa, il trombettista sardo e l’attrice lombarda rinnovano il loro incontro nel segno di Sergio Atzeni, lo scrittore sardo scomparso appena quarantatreenne nel 1995. Lo suggerisce il titolo dell’appuntamento in programma a Time in Jazz, “Sulla terra leggeri”, che parafrasa uno dei piů noti romanzi atzeniani. Musica e letture saranno perň ispirate non solo all’autore di “Bellas Mariposas” e “il figlio di Bakunin”, ma anche alle opere di altri scrittori sardi (e non solo). Un altro omaggio a un grande artista che non c’č piů attende l’indomani pomeriggio Paolo Fresu e Lella Costa: raggiunti dal cantautore Gian Maria Testa, lunedě 13 (alle 18) saranno i protagonisti di un evento del festival diventato ormai d’abitudine: il tributo a Fabrizio De Andrč nei giardini dell’Agnata, la localitŕ nei pressi di Tempio Pausania che il cantautore genovese elesse a uno dei suoi luoghi di ritiro preferiti. L’appuntamento, organizzato come sempre con la preziosa collaborazione della Fondazione De André, si rinnova per il terzo anno consecutivo. E c’č da immaginare che – dopo il successo di Danilo Rea due estati fa e quello di Rita Marcotulli e Maria Pia De Vito l’anno scorso - sarŕ ancora una volta una festa di pubblico ed emozioni. Lella Costa č una delle piů note attrici teatrali italiane. Il suo percorso artistico č cominciato nel 1980 (subito dopo gli studi all’universitŕ di Lettere e all’accademia dei Filodrammatici, con tanto di medaglia d’oro) con “Repertorio, cioč l’orfana e il reggicalze”, un monologo scritto da Stella Leonetti. E’ l’inizio di un percorso che la porterŕ a frequentare esclusivamente autori contemporanei, a farsi le ossa alla radio, ad avvicinarsi al cosiddetto teatro-cabaret fino a debuttare, nell’87, con il primo spettacolo di cui č anche autrice, “Adlib”, seguito l’anno dopo da “Coincidenze”. Il successo porta anche un po' di televisione (in particolare ne “La TV delle ragazze”) e apparizioni al cinema in “Ladri di saponette” di Maurizio Nichetti e “Visioni private” di Francesco Calogero. Nel febbraio del ‘90 č di nuovo in scena con “Malsottile”, il suo terzo “assolo”. E i monologhi caratterizzeranno anche le tappe successive della sua carriera: spettacoli come “Magoni” (1994), “Stanca di guerra” (1996), “Precise parole” (2000), “Traviata” (2002), “Alice, una meraviglia di Paese” (2005), fino al piů recente “Amleto” (al debutto lo scorso gennaio), in cui si avvale di registi del calibro di Gabriele Vacis e Giorgio Gallione e delle musiche originali di artisti come Ivano Fossati, Paolo Damiani, Stefano Bollani e, appunto, Paolo Fresu.
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