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11-08-2007, "A Filetta" con Daniele di Bonaventura e Paolo Fresu  

Ozieri, Basilica di Sant’Antioco di Bisarcio – Ore 21.30
“A Filetta” con Daniele Di Bonaventura & Paolo Fresu
“Mistico Mediterraneo”
Produzione originale

Dopo aver incrociato le musiche della sua terra in progetti come “Sonos ‘e memoria” e “Etnografie”, il viaggio di Paolo Fresu nei suoni della tradizione approda in Corsica per un suggestivo incontro con la polifonia dell’isola “sorella”. Lo accompagna nella traversata Daniele Di Bonaventura col suo bandoneon, strumento d’aria e respiro, anello di congiunzione ideale fra la tromba del berchiddese e le sette voci del coro A Filetta: Jean-Claude Acquaviva (seconda), Paul Giansily (terza), Jean-Luc Geronimi (seconda), José Filippi (bassu), Jean Sicurani (bassu), Maxime Vuillamier (bassu) e Ceccč Acquaviva (bassu). Riuniti nel segno di “Mistico mediterrano”, musicisti e cantori troveranno la giusta cornice per il loro incontro nella bellissima basilica di Sant’Antico di Bisarcio, nelle campagne di Ozieri, la sera di sabato 11 agosto, alle 21:30.
Nato nel 1978 in Balagna, la regione nella parte settentrionale della Corsica, A Filetta affonda le radici nel cuore della sua isola, proprio come la felce da cui trae il nome. Guidato da Jean-Claude Acquaviva, il gruppo faro della polifonia corsa canta la sua terra e i suoi canti originali di cui č difficile conoscere l’esatta origine, tanto la tradizione dell’isola si mescola con le influenze esterne. I sette cantori sanno far vivere e trasmettere con emozione quest’affascinante arte vocale di cui conservano il segreto. Il loro repertorio rispecchia esattamente il percorso del gruppo, mescolando tradizione e rinnovamento, canti antichi cui fanno eco brani originali nati in quasi trent’anni di attivitŕ.
A Filetta nasce intorno a un gruppo di giovanissimi amici e attraverso i primi quattro album - Machja n’avemu un altra (1981), O vita (1982), Cun tč (1984) e l’Abriu di e stagione (1987) - precisa a poco a poco il proprio stile intorno a dei ritmi specifici e a testi di grande poesia. La ricerca sulla polifonia tradizionale porta nel 1989 A u visu di tanti, il primo disco completamente “a cappella”, dove si ascoltano polifonie sacre tradizionali insieme a creazioni musicali nuove. Nel 1992 esce Ab Eternu, quasi interamente dedicato ai canti liturgici, due anni dopo č la volta di Una Tarra ci hč, album della maturitŕ, con brani sia polifonici che con l'accompagnamento di strumenti.
Organizzando i “Rencontres de chants polyphoniques de Calvi”, il gruppo va intanto arricchendosi di stimoli e suggestioni attraverso lo scambio con le tradizioni di altre terre, come la Grecia, l'Albania, la Sardegna, la Georgia. Uscito nel 1997, Passione č tutto incentrato sui canti della Passione, sia tradizionali che composti dal gruppo. La Passione č anche la ricostruzione in lingua corsa degli ultimi giorni di Cristo messa in scena a Calvi, nel 1998, dal regista napoletano Orlando Forioso con trenta attori accompagnati appunto da A Filetta. L'incontro con un altro regista, Jean-Yves Lazennec, porta invece alla messa in scena della Medea di Seneca, con i testi tradotti dal latino al corso. A quel progetto č legato anche l’incontro con Bruno Coulais, autore di musica per film, che nel 1998 scrive la colonna sonora per Don Juan di Jacques Weber, cantata da A Filetta e, in diversi brani, dal mezzosoprano Marie Kobayashi. E’ la prima di una lunga serie di collaborazioni con il compositore che porterŕ il coro a partecipare a una decina di colonne sonore per film come Le libertin, Comme un aimant, Himalaya, l’enfance d’un chef e Le peuple migrateur.
Anche il sodalizio con Orlando Forioso porterŕ nuove produzioni: Don Ghjuvanni in Commedia dell’arte (1999), Il gioco di Robin e Marion (2003), Fantastica, la Grammaire de l’imagination, una pičce su testi di Gianni Rodari (2005), e Marco Polo, un’opera del regista napoletano con le musiche di Bruno Coulais presentata a Bastia e poi nell’ambito della Biennale di Venezia nel febbraio dell’anno scorso.
Intanto, nel 2003 č uscito Si di mč, mentre nel 2004, Jean-Claude Acquaviva ha composto un Requiem pour deux regards, messa da requiem per sei voci, con cinque pezzi per violoncello e testi di Primo Levi e Jorge Luis Borges interpretati da Pierre Bertoni in italiano, francese e corso. Lo stesso anno, A Filetta ha partecipato anche alla produzione di In Memoriam, una coreografia di Sidi Larbi Cherkaoui ispirata proprio dai canti del gruppo corso.