La serata del 14 agosto in Piazza del Popolo si apre con un tandem di punta del jazz italiano: Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia: Per l’occasione, rispolvereranno il titolo di una loro incisione di qualche anno fa, In cerca di cibo; e stuzzicheranno il pubblico con la loro musica filtrata da nostalgia e memoria, cosě come dalla saggia esperienza del mondo acquisita lungo il cammino: in alcuni momenti profondamente sentimentale, in altri gioiosamente ironica.
Negli anni il sassofonista e il fisarmonicista hanno spaziato, individualmente, attraverso molti linguaggi musicali, ma il loro collaudato sodalizio artistico (dura dal 1995) ha dato vita a una sorta di celebrazione delle "radici" riprendendo in esame i suoni che erano nell’aria all’epoca della loro giovinezza. L’affiatamento tra i due musicisti č particolarmente raffinato ed č soprattutto nelle esibizioni live che il potere comunicativo della loro musica fluida, geniale e vigorosa, suscita nel pubblico un forte impatto emotivo.
L’unione fra Troversi e Coscia puň essere raccontata in poche parole come fece Umberto Eco sottolineando che "..l’esecuzione puň essere apprezzata ad un livello ‘alto’, cogliendo i rinvii intertestuali, e a livello ‘basso’, come musica tout court, senza essere disturbati dal rimando erudito e malizioso... Ecco dunque un modo di rendere popolare la musica colta e colta la musica popolare. E allora non chiediamoci in quale tempio collocare le esecuzioni di Coscia e Trovesi. All’angolo della strada come in una sala da concerto, esse si troverebbero a proprio agio."
Ritroveremo Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia anche la mattina di Ferragosto (ore 11): a loro č infatti affidato il "concerto di Semida", consueto appuntamento nell’Arboreto mediterraneo della Foresta Demaniale Monte Limbara Sud. Non sarŕ perň una replica della sera precedente, ma un nuovo incontro, incantevole e unico, dove i due errabondi maestri del missaggio di diverse memorie musicali accompagneranno i presenti in un viaggio fatto di contaminazioni ed esperimenti senza mai privarli del piacere dell’ascolto. |