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13-08-2006, 3. Trio G.S.M.: "Bere, mangiare, cantare"  
Tre personalità musicali decisamente forti: il sassofonista Javier Girotto, il cantante Peppe Servillo, il pianista Natalio Mangalavite. Sono i protagonisti del concerto d’apertura della serata del 13 in piazza del Popolo. Riuniti sotto la sigla del Trio G.S.M. (dalle iniziali dei rispettivi cognomi) che due anni fa ha firmato il cd L’Amico di Cordoba, si misurano a Berchidda con il tema del festival in una produzione originale: si annuncia all’insegna del “Bere, mangiare, cantare” e, strada facendo, si arricchirà in un paio di brani del contributo di Gianfranco Grisi con il suo cristallarmonio. Una poesia di Eduardo De Filippo e “La leggera” degli Avion Travel tra le voci di un menù che è lecito attendersi stuzzicante.
Quella del Trio G.S.M. è una musica ispirata alle radici italiane e argentine dei suoi membri: musica col “doppio passaporto”, intrisa di memorie e reminiscenze personali e musicali, mondi e atmosfere culturali differenti che si fondono in un mix suggestivo ed evocativo.
Argentino di Cordoba, Javier Edgardo Girotto comincia a studiare il sax all’età di dieci anni per poi specializzarsi al Conservatorio della sua città e diplomarsi come insegnante di sassofono e flauto traverso. A ventun anni si trasferisce negli Stati Uniti, a Boston, dove si diploma in Professional Music con lode al Berklee College of Music. Fondatore e leader del gruppo Aires Tango, nella sua musica mescola con sapienza tango, jazz e etnica fra improvvisazione, scrittura e arrangiamento.
Casertano, fondatore, cantante e autore dei testi degli Avion Travel, con quel gruppo Peppe Servillo ha pubblicato una decina di album e raccolto tanti allori, compreso il primo posto al cinquantesimo Festival di Sanremo, sei anni fa. Attore nei film La felicità non costa niente, di Mimmo Calopresti, e Tipota, scritto e diretto da Fabrizio Bentivoglio, sa mettere nelle sue interpretazioni quella dose di teatralità e presenza scenica che solo dal vivo si possono cogliere al meglio.
Argentino di origini italiane, Natalio Luis Mangalavite vive da una ventina d’anni in Europa, dove ha lavorato in svariate cornici musicali, dal pop al jazz, da Ornella Vanoni, Tosca, Fabio Concato e Luca Barbarossa a Paolo Fresu, Horacio Del Negro Hernandez e Michele Ascolese.