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12-08-2005, Jon Balke & Bugge Wesseltoft Duo  

Venerdì 12 agosto, Monti, Santurario di San Paolo Eremita – Ore 11
Jon Balke & Bugge Wesseltoft Duo
Produzione originale
Jon Balke, pianoforte
Bugge Wesseltoft, pianoforte

JON BALKE: Pianista, compositore e produttore norvegese, è una delle nuove leve della free improvised music. Apprezzato e stimato con i suoi album per la ECM, Jon Balke inizia la sua carriera nel 1974 debuttando con il gruppo Masqualero (Jon Christersen, Arild Andersen, Nils Petter Molvaer e Tore Brunborg). Successivamente collabora con E’olen (formazione jazz africana), con il gruppo Oslo 13 (con cui registra Anti-Therapy nel 1983; Nonsentration nel 1992 e Oslo 13 Live nel 1994) e con altre formazioni di musica di improvvisazione.

Dalla fine degli anni Settanta partecipa a diversi progetti e collabora con musicisti come Archie Shepp, John Surnam, Jon Christensen, Marilyn Mazur, Nguyen Le, Paolo Fresu, Rubem Dantas.

Fondamentalmente interessato alla musica acustica, in occasione della registrazione del cd Saturation per la casa discografica Jazzland/Universal di Bugge Wesseltoft, Balke utilizza questa opportunità per esplorare il mondo della musica elettronica ma in chiave jazzistica contemporanea.

Importanti anche il suo lavoro con artisti visivi come Kjell Bjørgeengen e Tone Myskja, e le collaborazioni con i coreografi Isnel Da Silveira, Giorgio Rossi e il salentino Francesco Scavetta, per il quale ha composto le musiche dello spettacolo "Z". Tra i vari riconoscimenti, nel 1993 Jon Balke riceve il premio Jazz musician of the year conferitogli dalla Federation of Norw. Jazz-musicians.

BUGGE WESSELTOFT: Chiamato anche Boogie, sin dai primi anni 90, Wesseltoft lascia un profondo segno nella molteplicità espressiva del jazz, passando dalle atmosfere rarefatte del suo periodo artistico con la ECM di Manfred Eicher, fino alla creazione di un "Future jazz" che trova spazio e voce con la sua casa discografica Jazzland. Questa sua nuova identità mette d’accordo i jazzisti più tradizionalisti ma anche coloro che meglio si identificano con i generi più disparati: deep house, techno e ambient.

Strumentista e compositore, da quando era piccolo inizia a suonare il pianoforte e ad ascoltare la musica con il padre (chitarrista). Costretto dagli eventi della vita ad abbandonare il pianoforte, andato perduto con il divorzio dei suoi genitori, già a quindici anni passa a suonare un organo elettronico. Con il tempo la passione per le tastiere diventa tale da collezionare Fender, DX7 Yamaha, Prophet5, Mini-Moog, sintetizzatori ARP e un organo Hammond. Non a caso tra i suoi pianisti preferiti sono presenti tutti musicisti che hanno lavorato con Miles Davis, a partire da Bill Evans, ascoltato per la prima volta in Kind of Blue, per arrivare a Corea e Hancock. Tra gli organisti, invece, che più ama citare, Jimmy Smith e Larry Young.

A soli 19 anni diventa un professionista e a ventisei inizia a collaborare con Jan Garbarek e Arild Andersen. Nel 1991 suona con il quintetto di Terje Ripdal e nel 1992 con il Jazzpunkenensemble di Jon Elberson. La sua iperattività lo porta nel 1994 a lavorare con due differenti artisti: con Arild Andersen registra Arv e con Sidsel Endersen debutta con Night Song.

Nel 1995 crea un proprio gruppo, New Conception of Jazz, la cui formula vincente e peculiarità è data da basi ritmiche, sempre molto groovy, e molta improvvisazione. La nascita di questa formazione non è altro che il naturale risultato dell’interesse di Wesseltoft per molteplici generi musicali: moltissimo jazz, soul, musica d’avanguardia e classica.

Nel 1996 esce l’album New Conception of Jazz con Wesseltoft alle tastiere, Ingrebigt Flaten al contrabbasso, Anders Engen alla batteria, Vidar Johansen al clarinetto basso, Trude Eick al corno, Sjur Miljeteig alla tromba. New Conception of Jazz Live, registrato su un dat due tracce durante i vari tour e senza missaggi successivi, ospita in un brano John Scofield.

Anche il 1998 è un anno prolifico per Wesseltoft: con Sidsel Endresen registra Duplex Ride; con Jan Garbarek partecipa a Rites, disco acclamato dalla critica; contemporaneamente spazia nello scenario techno/deep-house/ambient dei club norvegesi. In questo stesso anno realizza con il suo gruppo il cd Sharing; partecipa ai più importanti festival jazz scandinavi, per finire con il Jazzland Session a Oslo, insieme a Mark Ledford, Eivind Aarset, Richard Thomas e tutto il meglio dei dj norvegesi.

Il 1999 segna il lancio a livello internazionale del cd Sharing. Il suo remix di Existence (Chilluminati) diventa in tutto il mondo un vero e proprio inno della deep-house/chill. Il remix di You Might Say (Andreas Dorau) svetta nelle classifiche della dance tedesca, mentre Feel Good, suo brano originale, entra nelle classifiche di Gilles Peterson (BBC).

Nel 2000, oltre alla realizzazione dell’acclamato Jazzland Remixed, partecipa a numerosi concerti in tutto il mondo, tra cui The Montreux Jazz Festival e il London & Drum Rhythm Festival (Olanda). Registrato in soli tre giorni nel suo ormai leggendario studio di registrazione a Oslo, Moving è in realtà un live uscito nel 2001. Un vero e proprio manifesto del Nu Jazz di Wesseltoft, in cui vengono a mescolarsi sapientemente melodia, ritmo e soul. Osando ben oltre dove altri hanno provato ma fallito, questo disco rappresenta un vero e proprio balzo nella galassia del "Future Jazz" di Wesseltoft. Che, dopo un periodo intenso e carico di impegni, ritorna in studio e alle radici della sua "New conception of jazz": risonanze di pianoforte malinconicamente nordiche, sintetizzatori robustamente funkeggianti, atmosfere techno e ambient, Film ing – uscito l’anno scorso - è un altro capolavoro firmato Bugge Wesseltoft.