Venerdì 14 agosto Berchidda, Piazza del Popolo – ore 21.30
Stefano Bollani Danish Trio
Stefano Bollani ha incontrato per la prima volta il contrabbassista Jesper Bodilsen e il batterista Morten Lund nel 2002, quando Enrico Rava vinse il premio JazzPar: invitato a formare un gruppo con cui suonare alla cerimonia di premiazione, il trombettista scelse Bollani come solista mentre per la sezione ritmica gli organizzatori proposero appunto i due danesi. L'immediata sintonia fra i tre portò nel giro di un anno alla nascita del nuovo sodalizio e a una prima serie di concerti in Scandinavia. Quell'intesa quasi extrasensoriale che è alla base del miglior jazz sembra essere uno dei collanti essenziali del Danish Trio, che aprirà la serata del 14 a Berchidda e che è conosciuto anche dal grande pubblico per essere stato protagonista in tv della trasmissione Sostiene Bollani. Vicini per età (Bollani e Lund sono nati nel 1972, Bodilsen è del '70), i tre sono anche accomunati da una grande cultura jazzistica e da una concezione di questa musica come linguaggio aperto, in grado di assorbire senza preclusioni gli spunti di tutti i tempi all’insegna dell’improvvisazione e del divertimento. Grande successo per i due cd registrati dal trio per l'ECM, Stone in the water, del 2009, e Joy in spite of everything, miglior album italiano del 2014 secondo il referendum della rivista Musica Jazz. Considerati da molti la più compatta sezione ritmica della loro generazione nell’ambito del jazz danese, Jesper Bodilsen e Morten Lund hanno frequentato la Reale Accademia di Musica di Aarhus in Danimarca e suonato insieme in diversi ambiti. Il primo conta un ampio bagaglio di esperienze in concerto e in studio di registrazione con Joe Lovano, Tom Harrel, Enrico Rava, John Abercrombie, James Moody e Paolo Fresu, tra gli altri. Allo stesso modo, Lund ha suonato e/o inciso con jazzisti del calibro di Mike Stern, Lars Danielsson, Avishai Cohen, Anders Jormin, Bobo Stenson, Bob Mintzer, Tom Harrel, Johnny Griffin, Phil Woods, NHØP. Nato a Milano nel 1972, pianista e compositore (e di recente anche conduttore televisivo di successo), Stefano Bollani è senza dubbio tra i più conosciuti e apprezzati artisti espressi dal jazz italiano. In Piano Solo propone un viaggio nella sua "musica interiore", nelle sue emozioni, passando dal Brasile alla canzone degli anni '40, fino ad arrivare al bis a richiesta in cui mescola brani come se fosse un dj. Istrionico, simpatico, autoironico, il jazzista è anche un intrattenitore che gioca col pubblico come gioca con le sue note. Non a caso è quasi impossibile capire cosa farà prima di un concerto, perché neanche lui lo sa finché non appoggia le sue dita sui tasti e inizia a ripercorrere il suo io, la sua memoria, i suoi sentimenti, destrutturando e ricostruendo ogni volta in modo diverso i brani che spesso si ritrovano nei suoi dischi. |