Domenica 12 agosto, Ittireddu, Vulcano - ore 18.00
Maria Pia De Vito & Patrice Heral
Martedì 14 agosto, Berchidda, Piazza del Popolo – ore 21.30
Maria Pia De Vito > "Roden Crater Project"
Maria Pia De Vito
Dalle viscere della terra esplode il magma sonoro di Maria Pia De Vito
Il fuoco che nasce dalle viscere della terra, come magma dei vulcani, è il filo rosso che lega le due esibizioni dell’eclettica cantante Maria Pia De Vito: la prima, nel pomeriggio del 12 agosto (ore 18), la vedrà impegnata insieme al percussionista Patrice Heral nelle campagne di Ittireddu (SS), nelle vicinanze di Monte Lisiri, un antico vulcano spento; il secondo appuntamento è invece la sera del 14 a Berchidda, sul palco di Piazza del Popolo (ore 21.30), dove porterà in scena l’originale The Spark of knowing/Roden Crater Project, dedicato all’installazione che l’artista James Turrell sta realizzando (da oltre trent’anni) nel cratere di un vulcano estinto in Arizona. Attratta dalle infinite possibilità sonore della voce, Maria Pia De Vito si è distinta per la sua capacità di sperimentare tra canto classico, jazz, musica etnica, e per l'approfondito studio sulla vocalità. Entrata presto nel circuito del jazz italiano e internazionale, conta esperienze al fianco di artisti come John Taylor, Ralph Towner, Rita Marcotulli, Ernst Rejiseger, Paolo Fresu, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Joe Zawinul, Kenny Wheeler, Michael Brecker, Art Ensemble of Chicago, Nguyen-le, Uri Caine, Miroslav Vitous, Bobby Previte, per citarne alcuni.
Nato nel 2000 dalla collaborazione con John Taylor e Ralph Towner, l’album “Verso” segna il pieno riconoscimento mondiale della cantante napoletana: inserita nel 2001 nella categoria Beyond Artist
del quarantanovesimo Down Beat Critics Poll, nel 2005 riceve il Grand prix du jazz dell’accademia Charles-Clos e il Prix du Musicien Européen de L’Acadèmie du Jazz del 2005 per il disco One heart three voices. Su incarico dello IUAV di Venezia, nel 2007 compone, insieme al percussionista Michele Rabbia e al compositore Maurizio Giri, le musiche per una mostra sul Roden Crater Project di James Turrell: un’ambiziosa installazione situata dentro un cratere vulcanico che, basandosi soprattutto sull’interazione con la luce, offre al visitatore un’esperienza sensoriale unica e coinvolgente. Nasce così la Roden Crater Suite, che nel 2008 vince l’annuale referendum della rivista Musica Jazz, e costituisce il prologo per The Spark of knowing/Roden Crater project, espansione del progetto presentata nel novembre del 2011, che, al fianco di Michele Rabbia alle percussioni e Maurizio Giri all’elettronica, vede l’inserimento di due grandi solisti: Anja Lechner al violoncello e Eivind Aarset alle chitarre ed elettronica. E sarà con questa formazione, integrata dal pianista gallese Huw Warren e dalle suggestioni visive del videoartista Vj Klein (al secolo Carmine Masiello), che Maria Pia De Vito salirà sul palco di Berchidda la sera del 14 agosto.
Altri suoni e atmosfere nella performance che due giorni prima la vedrà protagonista al vulcano di Ittireddu insieme a Patrice Heral, uno tra i più apprezzati e originali percussionisti della scena europea.
Un incontro fortunato, quello fra la cantante partenopea e questo musicista francese (classe 1965) capace di assemblare e spaziare fra stili e paesaggi sonori diversi anche attraverso il ricorso alla voce
e all’elettronica; un sodalizio da cui sono scaturiti diversi progetti, in duo o con altre formazioni, tra cui gli album Nel Respiro (2001), con Ralph Towner, Steve Swallow e John Taylor, e Tumulti (2003),
insieme a Ernst Reijseger e Paul Urbanek.