Martedì 16 agosto Berchidda al tramonto, Cantina Monte Acuto Paolo Fresu & … “Zappa” - Concerto per zappe, buoi, aratri, erpici e trombe Produzione originale Time in Jazz
Paolo Fresu chiude il festival a colpi di zappa
Spetta a Paolo Fresu (a chi altri, se no?) il compito di suggellare il ventiquattresimo Time in Jazz. Lo farà martedì 16, al tramonto, con un happening in perfetta sintonia con il tema di questa edizione del festival. Titolo: "Zappa". Sottotitolo (esplicativo): "Concerto per zappe, buoi, aratri, erpici e trombe". Location: un terreno agricolo, la Cantina Monte Acuto, nella campagna fuori Berchidda. L'idea, come si può intuire, è quella di fare musica con e tra i suoni e gli strumenti del lavoro della terra. Quella stessa terra di cui si sarà parlato poco prima (ore 18:30) nel corso di una conferenza sul progetto EcoFINDERS dedicato alla ruolo della biodiversità del suolo nel funzionamento degli ecosistemi. Quella stessa terra cui sono legate gran parte dell'economia berchiddese e le stesse radici di Paolo Fresu.
Il Nostro arriva all'impegno del festival reduce dalla “folle” impresa che ha ideato per festeggiare i suoi primi cinquant'anni (li ha compiuti il 10 febbraio): cinquanta concerti, uno per ogni candelina, in cinquanta giorni consecutivi, in altrettanti angoli diversi della sua Sardegna e con un gruppo o un progetto artistico ogni sera diverso. Partito proprio da Berchidda il 12 giugno, “!50” (questo il titolo del lungo viaggio in musica) ha attraversato in lungo e in largo l'isola, approdando in alcune fra le sue località più significative e affascinanti, come il villaggio nuragico di Barumini, l'area archeologica di Santa Cristina a Paulilatino, le vestigia punico-romane di Nora e del tempio di Antas a Fluminimaggiore, ma anche in angoli meno risaputi dell'isola: luoghi speciali dal punto di vista naturalistico, storico o culturale, vecchie miniere, siti d'arte, torri costiere, tombe di giganti, chiesette campestri. Nel rispetto della natura e in sintonia con i luoghi in cui è andato in scena, “!50” ha utilizzato tecnologie a basso consumo e ridotto impatto ambientale: luci, amplificazione e strumenti alimentati con energia solare ed eolica. Grazie alla partnership con la Fondazione SLO (Sustainable Life Opportunity), “!50” si è servito infatti del “Carro delle Energie”, uno speciale gruppo “Ecoelettrogeno” ideato ad hoc, che tappa dopo tappa, concerto dopo concerto, ha catturato ogni giorno energia dal sole e dal vento per restituirla la sera sotto forma di luce, suono, immagini, tra le architetture naturali delle suggestive location del tour. Ad affiancare Paolo Fresu nel suo giro di Sardegna in cinquanta tappe, si sono avvicendati molti degli artisti, musicisti, jazzisti, ma non solo, con i quali ha condiviso i suoi primi trenta (quasi, ormai), intensissimi anni di attività: un cast ampio e variegato, dunque, specchio della vastità e della molteplicità degli impegni artistici di Paolo Fresu, musicista instancabile ed eclettico, capace di calarsi nei più disparati contesti, mantenendo però sempre la propria coerenza espressiva e una precisa cifra stilistica. |