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10-08-2010, Enrico Pieranunzi plays Domenico Scarlatti  


Martedì 10 agosto
Codrongianos, Basilica di Saccargia, ore 21.00

Influenze barocche a Saccargia
Enrico Pieranunzi suona Domenico Scarlatti

La prima serata del festival (martedì 10, ore 21) è dedicata a un altro coraggioso intervento sulla musica classica, questa volta ad opera di Enrico Pieranunzi, tra i protagonisti più apprezzati del panorama jazzistico europeo.
All’interno della splendida Basilica di Saccargia, che per la prima volta ospita un concerto di Time in Jazz, il pianista romano propone infatti una rivisitazione personale di celebri sonate barocche di Domenico Scarlatti. Proprio come nel suo penultimo disco, uscito nel 2008, in cui si misura con il repertorio dell'illustre musicista napoletano. Un disco che fonde bene la sensibilità interpretativa e creativa di un grande pianista jazz contemporaneo con il genio compositivo di uno dei massimi clavicembalisti della storia.
Ottima tecnica, lirismo, eleganza e chiarezza del fraseggio, sono le frecce nell'arco  di Enrico Pieranunzi, da tempo fra i jazzisti italiani più noti e apprezzati anche all'estero, come testimonia il prestigioso premio “Django d’or” conquistato nel 1997 come miglior musicista europeo. Classe 1949, negli anni di formazione Pieranunzi abbraccia sia il pianismo classico che jazz. Salito alla ribalta nei primi Settanta, con il suo approccio lirico ha conquistato subito un posto di rilievo sulla scena del jazz europeo. Pianista, compositore e arrangiatore, vanta un’intensa attività concertistica sui palchi dei più importanti festival internazionali, e un lungo elenco di collaborazioni con jazzisti del calibro di Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian e Charlie Haden. Spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto, sono una settantina gli album a suo nome (il più recente è "Dream Dance", uscito giusto un anno fa, in trio con Marc Johnson al contrabbasso e Joey Baron alla batteria).
L’idea di reinterpretare Scarlatti è nata probabilmente dalla considerazione che il musicista barocco, secondo Pieranunzi, fosse un jazzista ante litteram, in quanto il più grande improvvisatore al clavicembalo del suo tempo. Il gioco di improvvisazione-composizione è infatti il lato più affascinante e misterioso del jazz, ma è lo stesso carattere delle sonate del Maestro a ricordare al pianista un’anima jazz: “La sua è una musica umorale, cangiante, piena di movimento, le sue linee sono inscritte nel flusso della vita, come quando si improvvisa jazz”.
Non una rivisitazione in chiave jazz, dunque, ma la riflessione sugli spunti tematici offerti dalle sonate scarlattiane, dai quali Pieranunzi parte per le sue improvvisazioni, per poi tornare magari alla versione originale. Un’operazione  rischiosa ma perfettamente riuscita su disco, e che in questo concerto di Time in Jazz troverà una cornice impareggiabile nella superba Basilica di Saccargia.