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01. Il calendario
02. Il programma
03. Paolo Fresu: Time in Jazz 2009, “Acqua”
04. Il patrocinio dell’UNESCO
05. Cinema d’Acqua
06. Green Jazz
07. Progetti Speciali
08. in-Flussi d’acqua - laboratorio di danza
09. I Partner di Time in Jazz
10. Biglietti e abbonamenti
11. Numeri Utili
12. Tabloid
 
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02. Il programma  
 
Jan Garbarek, Gianluca Petrella, Eivind Aarset, Richard Galliano, Morgan, Angelique KidjoSono alcuni dei protagonisti del festival Time in Jazz, appuntamento fra i piů attesi dell'estate musicale in Sardegna, che dal 9 al 16 agosto celebra la sua edizione numero ventidue. L'epicentro č come sempre a Berchidda, al confine fra Gallura e Logudoro (provincia Olbia-Tempio): nel paese natale di Paolo Fresu, trombettista di punta del jazz europeo, nonché ideatore e direttore artistico di Time in Jazz, pulsa infatti il cuore di questo evento culturale che da anni richiama migliaia di spettatori.
 
Con trentasette concerti e oltre cento artisti coinvolti, la musica fa naturalmente la parte del leone. Ma non mancherŕ il consueto sguardo sull'arte contemporanea con il ricco apparato di performance, mostre ed eventi espositivi raccolti sotto l'insegna del P.A.V., il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu. Spazio poi per il cinema, con l'immancabile rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu. E spazio anche per letture, incontri, momenti di riflessione, presentazioni di libri e dischi.
 
Un calendario fitto di appuntamenti, dal mattino a notte fonda, che trova il suo clou nei concerti serali in Piazza del Popolo, ma che ancora una volta coinvolgerŕ il territorio circostante. Tanti e differenti sono infatti i “teatri” che ospitano Time in Jazz, dai boschi del Monte Limbara alle chiese sparse nella campagna berchiddese e degli altri centri in cui il festival fa tappa: Calangianus, Luras, Monti, Olbia, Ozieri, Pattada, Tempio Pausania. E non solo: anche quest'estate Time in Jazz avrŕ infatti un prologo a bordo di una nave in viaggio dal “continente” verso la Sardegna (il 9 agosto) e poi un prolungamento (il 17 e il 18) con la terza volta di Time in Sassari (con “sconfinamenti” anche a Osilo e Ittireddu).

 
  • TIME IN JAZZ XXII: ACQUA
Ogni edizione del festival ruota intorno a un tema centrale: l'acqua č quello che caratterizzerŕ questa ventiduesima, inaugurando un ciclo quadriennale dedicato ai quattro elementi naturali (acqua, aria, terra e fuoco) e connotando Time in Jazz come festival in sintonia con l'ambiente. Una scelta tematica quasi d'obbligo: da sempre attento ai linguaggi della contemporaneitŕ, ma con radici profonde nel suo territorio, Time in Jazz trova nella natura schietta e incontaminata dei luoghi che lo ospitano una delle sue caratteristiche distintive e uno dei suoi maggiori punti di forza.
 
Per una settimana, pubblico e artisti si ritrovano immersi in un’atmosfera irripetibile, densa di musica e arte ma anche di colori, profumi, sapori. “Pubblico e artisti che salutano insieme l’alba sulle balze del Limbara, quando il sole tinge di rosa il bianco granito del monte e i toni verdi della vegetazione, risvegliando nell’aria l’odore del mirto, del cisto e del timo selvatico”, sottolinea Paolo Fresu. Musicisti e spettatori “che condividono l’emozione della musica nell’austera solitudine delle chiesette di campagna sperdute tra i cardi e le greggi, nel bianco abbagliante delle mattinate e nel giallo caldo dei tramonti. Che accompagnano le festose parate musicali nelle viuzze del paese, prima di gremire platea e tribune della piazza, teatro dei concerti serali e della festa finale che suggella ogni edizione del festival in un grande abbraccio collettivo”. E' da queste suggestioni e insieme dalla consapevolezza di dover “riflettere sulle ferite inflitte al nostro pianeta dalla mano dell’uomo”, che Time in Jazz “vuole contribuire con un pensiero che sia in linea e in sintonia con il proprio ruolo di stimolatore culturale e laboratorio perenne”.
 
Un pensiero in linea e in sintonia anche con gli obiettivi dell'UNESCO, che da quest'anno ha concesso il suo prestigioso patrocinio a Time in Jazz, riconoscendo l'impegno del festival nella promozione della diversitŕ culturale, principio cardine della stessa Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.

 
  • IL PROGRAMMA MUSICALE
L'acqua, dunque, come leitmotiv di questa ventiduesima edizione del festival (cosě come aria, terra e fuoco lo saranno delle prossime). L'acqua come punto di partenza di un nuovo “viaggio” di Time in Jazz: anche stavolta il festival si inaugura infatti domenica 9 agosto con la concertazione navale a bordo di una nave della Corsica Sardinia Ferries in viaggio dal “continente” alla Sardegna. Un evento che si ripete per il quarto anno consecutivo grazie alla collaborazione della compagnia di navigazione. Partenza dal porto laziale di Civitavecchia alle ore 14:15, arrivo previsto a Golfo Aranci alle 19:30. Protagonisti gli Ouiche Lorčne, una “fanfara skafunkpunk” in arrivo dalla Francia, che ritroveremo nei giorni successivi a Berchidda, verso il tramonto, in giro nelle strade del paese per le parate musicali che precedono i concerti serali; e poi sul palco di Piazza del Popolo per l'immancabile festa finale che la sera di Ferragosto accompagnerŕ il festival verso l’epilogo.
 
L'acqua come spunto e pretesto tematico per i tanti progetti originali che costelleranno il festival. A partire da quello che la mattina del 10 agosto si dipanerŕ in tre diverse tappe nella foresta demaniale del monte Limbara sud, cominciando all'alba (ore 5.45) con la banda musicale “Bernardo De Muro” di Berchidda per andare avanti in luoghi “acquatici”: con il pianista australiano Peter Waters (nomen omen) al laghetto Nunzia (ore 9) impegnato a improvvisare e a rivisitare la musica di Gabriel Fauré; e infine con Paolo Fresu e lo scrittore Gavino Ledda fra musiche e letture alla Fontana S’Eritteddhu (ore 11). O ancora, nel pomeriggio (ore 18), con il solo del trombonista Gianluca Petrella alla piscina comunale di Berchidda, prima che in serata (ore 21) dilaghino a Funtana Inzas le raffinate alchimie di suoni e suggestioni mediterranee della cantante algherese Franca Masu con il suo progetto “Aquamare” .
 
Terra d'acqua e di suoni liquidi, la Scandinavia č ben rappresentata in questa edizione del festival. Autentico simbolo del jazz in arrivo dal nord, e tra i nomi piů attesi a Berchidda, il sassofonista norvegese Jan Garbarek apre da protagonista assoluto la serie dei concerti serali sul palco “centrale” di Piazza del Popolo, martedě 11 (ore 21:30), alla testa del suo gruppo con Rainer Brüninghaus al pianoforte, Yuri Daniel al contrabbasso e Trilok Gurtu alle percussioni.
 
Dalla Norvegia approda la sera dopo (mercoledě 12) anche Eivind Aarset, ricercatissimo chitarrista (giŕ apprezzato accanto a musicisti come Nils Petter Molvaer, Bill Laswell, Dhafer Youssef, Jon Hassell e lo stesso Paolo Fresu) atteso a Berchidda con il suo Sonic Codex Trio (con Audun Erlien al basso Wetle Holte alla batteria). Provengono invece dal versante svedese della Scandinavia il pianista Jan Lundgren e il contrabbassista Lars Danielsson, autori di un riuscitissimo progetto, “Magnum Mysterium”, che mescola il jazz con la musica sacra rinascimentale. Registrato su disco con il coro da camera di Gustaf Sjökvist nella cattedrale di Stoccolma, a Time in Jazz il lavoro verrŕ ripreso e riadattato con una formazione vocale tutta sarda, la polifonica “Santa Maria degli Angeli” diretta da Michele Cossu: il pomeriggio dell'11 (ore 18), nella magnifica basilica di Sant'Antioco di Bisarcio, nella campagna di Ozieri.
 
Jan Lundgren con Paolo Fresu e il fisarmonicista francese Richard Galliano firma anche “Mare Nostrum”, felice incontro fra tre musicisti dalle personalitŕ e dai percorsi artistici differenti, ma con tante cose in comune: sensibilitŕ, eleganza, curiositŕ, attitudine per l'interplay, gusto per la melodia, tecnica e inventiva. Doti che si potranno apprezzare sul palco di piazza del Popolo nel secondo set della serata del 13 agosto. Nel primo, invece, riflettori puntati su “AnimaAmataMente”, nuova creazione del danz'autore Giorgio Rossi con quattro danzatori in scena e le musiche originali di Alessandro Gwis (pianoforte), Roberto Cecchetto (chitarra) e Michele Rabbia (percussioni).
 
Molti sono i significati attribuiti all’acqua nella simbologia, nella cultura, nella religione e nelle rappresentazioni artistiche dell’uomo” sottolinea Fresu nelle sue note di presentazione del festival. “Acqua significa anche coscienza dell’uomo stesso e della casa che ci ospita. Ancora il mondo si divide in popoli che sprecano l’acqua e in popoli che muoiono di sete”. Succede in particolare in Africa, ed č appunto al Continente Nero che Time in Jazz dedica in questa edizione una serata intera, quella del 14 agosto, con due diverse formazioni. Aprono (ore 21:30) i Terakaft, un quartetto Tuareg a base di chitarre, voci, basso e batteria che mescola blues, rock ed elementi della tradizione del popolo nomade nordafricano. A seguire Angelique Kidjo, la cantante del Benin che ha saputo inglobare il retaggio musicale della sua terra con elementi funk, salsa, jazz, samba e ovviamente makossa, conquistando consensi oltre ogni confine, comprese quattro nomination ai Grammy.
 
La Cosmic Band di Gianluca Petrella e la Cosmik Connection del batterista Philippe Garcia e del sassofonisita Gaël Horellou: due progetti assonanti nel nome ma assai differenti per stile e riferimenti, completano il quadro dei concerti serali in piazza del Popolo. Ideata per celebrare Sun Ra, la Cosmic Band prende presto il passo e le sembianze del trombonista barese che la guida: con Gianluca Petrella (in chiusura di serata del 12), un organico di giovani musicisti con Beppe Scardino e Francesco Bigoni ai sassofoni, Mirko Rubegni alla tromba, Giovanni Guidi al pianoforte, Gabrio Baldacci alla chitarra, Alfonso Santimone al synth, Francesco Ponticelli al basso, Federico Scettri alla batteria e Simone Padovani alle percussioni. Sul palco nella prima parte della serata di ferragosto, promette invece energia tra free jazz, drum'n'bass ed elettronica la Cosmik Connection, formazione precorritrice dell'elettrojazz in Francia alla fine degli anni Novanta.

Molti dei protagonisti delle serate in piazza del Popolo saranno come sempre al centro anche dei concerti del mattino e pomeridiani in programma nelle chiese campestri intorno a Berchidda e nelle altre localitŕ raggiunte dal festival. Ritroveremo dunque Jan Lundgren, stavolta in piano solo, a Tempio Pausania, alle Fonti di Rinaggiu, la mattina del 13 agosto (ore 11); come lui in solitudine anche Richard Galliano, l'indomani mattina (venerdě 14) a Calangianus, nella Chiesa delle Grazie; ritorna anche Lars Danielsson, ma in compagnia dell'olandese Tony Overwater, per un inedito duo di contrabbassi di scena a Olbia, nella basilica di San Simplicio, la mattina del 12 (ore 11). Altro abbinamento insolito: Eivind Aarset e Roberto Cecchetto incroceranno le corde delle loro chitarre venerdě 14 (ore 18) a Luras, nella Chiesa di San Nicola di Carana. Il giorno di ferragosto, all'indomani delle loro esibizioni, repliche anche per Angelique Kidjo, alle 11 nella chiesetta di San Michele, nelle campagne di Berchidda, e per i Terakaft, nel pomeriggio (alle 18) in quella di Santa Caterina. Spazio anche per Ouiche Lorčne, il 12 pomeriggio (ore 18) nella Cantina del Vermentino di Monti.

E poi ancora Paolo Fresu, in duo con Gianluca Petrella la mattina dell'11 nella Chiesa di San Giovanni a Pattada, e con il batterista Philippe Garcia il 16 pomeriggio (alle 18) al Rio Silvani. Letture e happening lungo i percorsi che portano ai concerti: protagonisti di volta in volta Sante Maurizi e Daniela Cossiga della compagnia “La Botte e il Cilindro” di Sassari, e a Pierpaolo Piludu e Giancarlo Biffi del gruppo teatrale cagliaritano “Cada Die”.
 
Il 13 agosto (ore 18) ritorna poi, ed č il quinto anno consecutivo, il concerto con cui Time in Jazz rende omaggio a Fabrizio De André: all'Agnata, nei giardini dello stazzo vicino a Tempio Pausania che il cantautore genovese scelse come uno dei suoi luoghi di ritiro preferiti (oggi č un'apprezzatissima azienda rurale destinata al turismo di qualitŕ), quest'anno tiene banco Morgan: voce e pianoforte per una performance dai toni minimali e intimisti del cantante milanese, giŕ artefice (quattro anni fa) di un remake integrale di uno degli album piů noti di De André, “Non al denaro, non all'amore né al cielo”.
 
Tra gli appuntamenti consueti di Time in Jazz, il concerto aperitivo che ogni anno propone dal vivo a Berchidda la piů recente produzione discografica di gruppi e musicisti sardi; quest’estate č la volta del Sunflower Quartet, formazione cagliaritana al debutto su cd per l'etichetta S'Ard music: il 16 mattina, intorno a mezzogiorno, al Museo del Vino, in condominio con la presentazione di “Wine Sound System”, il nuovo libro del dj “enogastrofilosofo” Donpasta.
 
E poi il jazz club, immancabile spazio della notte con dj set e con la musica dal vivo affidata come sempre al gruppo composto dai migliori allievi della passata edizione dei Seminari Jazz di Nuoro, l'iniziativa didattica che si tiene ogni estate nel capoluogo barbaricino: quest'anno č il turno del settetto S.A.M. - Sept Amber Mood di Giuseppina Muroni (voce), Vittorio Sabelli (sassofono), Antonio Giordano (sassofono), Fabio Gorlier (pianoforte), Antonio Cusato (chitarra), Maurizio Congiu (contrabbasso) e Andrea Serra (batteria).

 
  • P.A.V., il Progetto Arti Visive
Al tema dell'acqua si uniforma anche l'ampio cartellone di iniziative dedicate all’arte contemporanea che per il tredicesimo anno consecutivo affianca la parte musicale del festival: performance, mostre ed eventi espositivi in luoghi e spazi differenti (spazi deputati o recuperati e prestati all’arte) raccolti sotto il marchio P.A.V., il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu.

Nei suggestivi spazi della vecchia Casara, due le mostre dedicate alla sperimentazione visiva contemporanea. “Aqua”, curata da Laura Barreca, presenta installazioni, fotografie, sculture, videoproiezioni e videoinstallazioni site-specific di Francesco Arena, Andrea Aquilanti, Bianco-Valente, IABO, Claudia Losi, Emanuele Lo Cascio, Loredana Longo, Raffaela Mariniello, Cesare Pietroiusti, Giulia Piscitelli, Pietro Ruffo e Maurizio Savini, Marinella Senatore, Giuseppe Stampone, che interpretano variamente il tema dell’acqua, di volta in volta tracciando un percorso ideale, una storia, un’immagine, una sensazione.

Dedicata alla produzione isolana č “The sense of water”, curata da Giannella Demuro, che spazia tra fotografia, video e installazioni, con opere di Giusy Calia, Giulia Casula, Erik Chevalier, Fabiola Ledda, Pinuccia Marras, Valentina Medda, Nero Project, Gianni Nieddu, Pastorello. La mostra offre una lettura delle insicurezze di un mondo senza piů confini, mobile e mutevole, fluido appunto, e come tale sempre piů privo di riferimenti e strutture, valori e certezze. Un tuffo nel web porterŕ invece alla ricerca dell’acqua la consueta mostra di web art intitolata quest’anno "Broadcasting water".

Accanto alla vecchia Casara, i vasti spazi di un ex Caseificio accolgono gli altri progetti del PAV 2009. L’Acqua come mare, mare tra le terre, sarŕ il filo conduttore di “THE MIDDLE SEA. Suoni e Visioni dal Mediterraneo”, un viaggio da Oriente ad Occidente tra cittŕ, territori ed abitanti nella mostra a cura di Claudia Zanfi, con opere video di artisti provenienti da paesi diversi per storia, cultura, societŕ, ma tutti uniti dalla comune radice mediterranea, cui fa riferimento anche “Io non respingo”, rassegna dedicata ai flussi migratori che attraversano il "Mare nostrum", con il film "Come un Uomo sulla Terra" di Riccardo Biadene e cortometraggi di Dagmawi Yimar, in collaborazione con l’associazione Asinitas.

Suggella un’importante collaborazione con il MAN (il Museo d'Arte della Provincia di Nuoro) "Il mare profuma le strade dell'isola"titolo preso in prestito dai Quaderni di Cioran per questa mostra curata da Cristiana Collu in collaborazione con il FRAC Corse, con opere video e fotografie di Leonardo Boscani, Anne Deleporte e Pierluigi Dessě.

Pittura, video, installazioni sonore e meccaniche immerse in uno spazio azzurro interattivo saranno al centro della quarta rassegna "BabelFish", dedicata ai giovani talenti emergenti, curata da Pinuccia Marras e Narcisa Monni: sotto il titolo “We prefer diving”, in mostra opere di Elisa Desortes, Nicola Caredda, Andrea D’Ascanio, Paolo Pibi, Enrico Piras, Antonio Sini & Teresa Pintus, Carlo Spiga.

Un progetto davvero speciale č quello di e con Marco Senaldi, filosofo e critico d’arte: “24 Hours Lecture&Writing”, una “jam session” discorsiva, dilatata nel tempo, lunga appunto un giorno (dalle ore 11 del 13 agosto fino alle 11 del giorno successivo, a Casa Sanna) in cui troverŕ posto anche una sessione di “scrittura in pubblico” in diretta.

Come di consueto, alcuni artisti saranno presenti anche sul palco di piazza del Popolo con “Arte tra le note”, scenografie realizzate appositamente per i concerti serali del festival, e con il progetto “Lavori in corso”: interventi, performance e progetti "site specific" realizzati in giro per il paese.

A Casa Sanna la mostra fotografica “Fuori di palco” racconterŕ in oltre seicento scatti i luoghi, gli artisti e il pubblico visti dall’obiettivo di Roberto Cifarelli, mentre ventidue anni di storia di Time in Jazz saranno ripercorsi attraverso i manifesti del festival esposti al Jolly Jazz Café nella mostra “Affiches” .

Visitabile in permanenza, inoltre, il progetto stabile del PAV “Semida”, il Museo di arte ambientale nato nello splendido scenario del Demanio Forestale del Monte Limbara, in collaborazione con il Comune di Berchidda e l’Ente Foreste Sardegna, con le opere di Clara Bonfiglio, Giovanni Campus, Bruno Petretto, Pinuccio Sciola, Monica Solinas.

Quest’anno, per la prima volta, anche il PAV “prende il mare” a bordo della nave della Sardinia Ferries che accoglierŕ, insieme al concerto di apertura della ventiduesima edizione del Festival, e alla mostra di Legambiente “W.A.T.E.R WANTED”, la mostra di fotografia subaquea Oltre il blu”, realizzata in collaborazione con l’associazione Acquamarina di Sassari.

 
  • FILM E DOCUMENTARI
Intorno al tema dell’acqua ruota anche la consueta rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu, in programma tutti i pomeriggi – dal 12 al 15 agosto - al Nuovo Cinema di Berchidda. “Non si tratta di film 'estetici' o 'consolatori', ma di veri film d’azione, dove per azione s’intende l’impegno di alcune tra le tante organizzazioni umanitarie che lavorano sui problemi dell’umanitŕ e dello sviluppo del sud del mondo”, spiega Cabiddu. Realizzata con la collaborazione di COSPE, AMREF, ACTION AID, CeVi, University of Miami, Officina Latina e W.A.T.E.R., la rassegna propone documenti filmati che “con poesia, rabbia e emozione, aprono una finestra sul significato profondo della parola Acqua nel mondo. Sono momenti di emozione suscitati dalla vita di persone reali e dal 'senso' dell’acqua, dal suo bisogno e funzione come bene essenziale e bene primordiale in tutto il mondo”.

Fra i dieci titoli in programma (in visione a rotazione a partire dalle ore 16), “One Water” di Alě Habashi, un film globale, in giro per il mondo per cogliere i differenti rapporti tra gli uomini e l'acqua. E a precedere la serie di proiezioni “a tema”, la presentazione (martedě 11) del film “Time in Jazz E 20”, girato nel 2007 e (ora finalmente disponibile in DVD), che racconta i primi vent'anni del festival di Berchidda: una storia musicale unica ed originale.


 
  • MUSICA, ARTE E SOSTENIBILITŔ
Festival all’insegna della creativitŕ, Time in Jazz trova le sue radici nell’identitŕ del territorio che lo accoglie. La volontŕ di rapportarsi ai luoghi e all’ambiente si č concretizzata da anni in progetti musicali e artistici originali, concepiti appositamente per il festival e per il suo territorio che vengono realizzati grazie alla preziosa collaborazione dell'Ente Foreste della Sardegna: i concerti sul Monte Limbara, nelle chiese campestri, le performance e i progetti d’arte contemporanea nel contesto della Foresta Demaniale nel territorio comunale di Berchidda. Questo stretto rapporto con la natura si č intensificato particolarmente in questi ultimi anni, portando a un maggiore impegno in senso “ecologico” di Time in Jazz che ora, inaugurando questo ciclo dedicato ai quattro elementi – acqua, aria, terra e fuoco – mira a rafforzare la sua vocazione alla biosostenibilitŕ.
 
I temi cardine dell’ambiente saranno di volta in volta i fili conduttori che legheranno tra loro i progetti artistici con i temi del risparmio energetico, dell’utilizzo delle energie alternative, della differenziazione dei rifiuti e del riciclo dei materiali, dell’abbattimento della CO2.
 
Da alcuni anni Time in Jazz ha dato vita a “Green Jazz”, un progetto di sensibilizzazione ambientale portato avanti con alcune azioni in collaborazione con diversi partner. Azioni come “Clean Planet”, un intervento di azzeramento delle emissioni di CO2 prodotto durante la scorsa edizione del festival, ad opera del gruppo internazionale Asja.biz; una campagna sul risparmio energetico, a cura di Sardegna Sostenibile; “Green Pulse/Case dal cuore verde”, un'installazione visiva progettata e realizzata dal bioarchitetto Maria Paola Cau per l'edizione del 2007 del festival; “Le isole ecologiche”, una campagna per la raccolta differenziata condotta in collaborazione con il Comune e gli esercenti di Berchidda.
 
A partire da questa edizione numero ventidue, Time in Jazz intende rafforzare il suo impegno “ecologico” con una serie di interventi e segnali concreti all’interno del festival incentrati su alcune delle piů attuali tematiche ambientali. Progetti come “Le isole ecologiche”, spazi dedicati alla raccolta differenziata, o come i “Green Corner”, stand informativi, o come “Motori a strappo”, un'iniziativa di car-sharing che prende spunto da un’abitudine giŕ in uso tra il pubblico di Time in Jazz che, durante la settimana del Festival, mette a disposizione, o cerca, mezzi di trasporto per raggiungere le numerose sedi dei concerti fuori paese.

Al tema dell'acqua č dedicata anche una serie di iniziative in collaborazione con partner come Legambiente (l'associazione ambientalista italiana piů diffusa sul territorio), Symbola (la fondazione per le qualitŕ italiane votata a consolidare e diffondere il modello di sviluppo della soft economy), e COSPE (associazione impegnata nella cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti). A cura di Legambiente č una mostra di pannelli che verrŕ allestita sul traghetto della Sardinia Ferries e presentata in occasione della “concertazione navale” del 9 agosto: immagini e contenuti nell'ambito della campagna W.A.T.E.R. (Water Access Through Empowerment of Rights) per il riconoscimento dell'acqua come diritto di tutti i cittadini del mondo. In programma anche un incontro con Franco Salcuni, responsabile e coordinatore dei progetti di Legambiente per il Mezzogiorno, e presidente e direttore di FestambienteSud, il festival nazionale che Legambiente dedica annualmente al Sud Italia.

Un altro incontro, promosso da Symbola, si terrŕ invece il 13 mattina (ore 11) a Tempio Pausania, subito prima del concerto di Jan Lundgren alle fonti di Rinaggiu e sarŕ dedicato alla conoscenza degli ecosistemi costieri e della fauna del Mediterraneo. Interverrŕ il professor Antonio Torre, biologo e membro dell’Institut d’Estudis Catalans, studioso degli ecosistemi costieri del Mediterraneo, referente locale dell’Universitat catalana d’estiu de ciencčs de natura e promotore di numerosi progetti d’interscambio culturale tra Alghero e la Catalogna. Portatori d'acqua per l'Angola č invece il titolo di un'iniziativa congiunta di informazione, visibilitŕ e raccolta fondi a sostegno del progetto sull'accesso all'acqua in Angola portato avanti dal COSPE.

“L’Acqua dalla sabbia” č infine il titolo dell’incontro con Alex Zanotelli che farŕ da prologo alla serata del 14 agosto interamente dedicata all’Africa. Il missionario comboniano, ispiratore e fondatore di diversi movimenti italiani promotori di pace e di giustizia solidale, porterŕ il suo prezioso contributo a Time in Jazz affrontando il tema dell'acqua dal punto di vista etico. Alle 18:30 alla Casa di Riposo di Berchidda.


 
  • TIME IN SASSARI
Mandata in archivio a Berchidda l’edizione numero ventidue del festival, Time in Jazz pianterŕ anche quest'anno le tende per due giorni nella vicina Sassari. Il 17 e il 18 agosto va infatti in scena la terza edizione di Time in Sassari con un programma incentrato in particolare sui talenti e le proposte del nuovo jazz internazionale.
 
Si parte con il duo Nuance della cantante Elisabetta Antonini e dell'arpista cagliaritana Marcella Carboni, di scena all'ex Ospedale Rizzeddu la mattina di lunedě 17 (ore 11.30). Nel pomeriggio (ore 18), trasferta alla Valle dei Mulini a Osilo (a una dozzina di chilometri da Sassari), per riascoltare il settetto S.A.M. - Sept Amber Mood reduce dalle nottate berchiddesi al jazz club. Di ritorno a Sassari, la rassegna fa base in piazza Santa Caterina, per un doppio set: si comincia alle 21:30 con un altro duo, quello del trombettista Luca Aquino e del sassofonista Raffaele Casarano; a seguire (ore 23) riflettori puntati sul quintetto francese della trombettista e violinista Airelle Besson e del sassofonista Sylvain Rifflet.

L'indomani mattina (martedě 18, ore 11), altra tappa “extra moenia”: appuntamento da non perdere a Ittireddu (a una cinquantina di chilometri da Sassari) con Gianmaria Testa e Paolo Fresu di scena alla chiesa di Santa Croce con “Da questa parte del mare”, titolo e repertorio tratti dall'album del cantautore piemontese dedicato alle migrazioni moderne.
 
Di nuovo a Sassari, appuntamento pomeridiano (ore 18) al Parco di Monserrato con un giovane talento sardo trapiantato a Parigi, il pianista Alberto Pibiri. In serata, la serie di concerti ritorna in piazza Santa Caterina per i due eventi forse di maggior richiamo. Sale per primo sul palco (ore 21:30) il trombettista libanese (ma anche lui di casa nella capitale francese) Ibrahim Maalouf in duo con il percussionista Bijan Chemirani. Chiusura con il “Concerto Grosso (L’eccezione e la regola)", una suite di danze in sei movimenti firmata da Bruno Tommaso che vede impegnati la sassarese Orchestra Jazz della Sardegna e cinque tra i migliori ex allievi, oggi professionisti, dei Seminari Jazz di Nuoro: l'arpista Marcella Carboni, la pianista Silvia Corda, i trombettisti Antonio Meloni e Giovanni Sanna Passino, e Graziano Solinas alla fisarmonica. Una coproduzione dell’associazione Blue Note Orchestra di Sassari, dell’associazione culturale Time in Jazz di Berchidda e dell’Ente Musicale di Nuoro, riuniti sotto l'insegna del network NuBeS.

 
  • CHI SOSTIENE TIME IN JAZZ
Oltre al prestigioso patrocinio dell'UNESCO, Time in Jazz si affaccia alla sua ventiduesima edizione con l'indispensabile contributo delle Istituzioni che sostengono la manifestazione, la Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato allo Spettacolo e Attivitŕ Culturali, Assessorato al Turismo -, l'Ente Foreste della Sardegna, la Fondazione Banco di Sardegna, il Ministero per i Beni e le Attivitŕ Culturali (Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo), l'Unione Europea, la Provincia di Olbia-Tempio, i Comuni di Berchidda, Calangianus, Ittireddu, Luras, Monti, Olbia, Osilo, Ozieri, Pattada, Sassari e Tempio Pausania, e con la preziosa collaborazione di un folto stuolo di enti e aziende: Banco di Sardegna, Fondazione De André, Ente Musicale di Nuoro, Ass. Blue Note Orchestra, Ass. Backstage, Legambiente, COSPE, Symbola, ActionAid, MAN (Museo d'Arte della Provincia di Nuoro), FRAC Corse, Arborea, Allianz Lloyd Adriatico, AmazeLab, Atala, Arper, AutoOggi, Pincar, Cantina Sociale Giogantinu, Cantina del Vermentino di Monti, Carovana, Ass. Acquamarina, Ambria Jazz, Sosta Palmizi, Dedicare, Carta Giovani, Distilleria Lucrezio R, FAB Autoservizi, GEASAR, La Fumosa, Meridiana, Musical Box, Nuova Casearia, Pensieri Floreali, Rau Arte Dolciaria, RR Orafi, Sardinia Ferries, Smeraldina, Secauto, Su Senabrinu, Wi-Fi, Dolci Tradizioni, Davide Pianezzi, Gabriele Soddu, Museo del Vino, Il Menů di Elia, i-jazz, Nubes, Max 88, Koinč, Ilisso, Condaghes, Il Maestrale, AIPSA, Enoteca Demuro, Luca Naseddu.