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Matera |
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Casa Cava Matera
Nel cuore del Sasso barisano, Casa Cava nasce come pozzo e cava di etŕ post-medievale per diventare,in seguito a un recente restauro, un meraviglioso Centro per la Creativitŕ, composto di nove ambienti (un auditorium, una galleria espositiva, alcune aule didattiche e laboratori, sale riunioni e archivio, una caffetteria, tre corti all’aperto), sede operativa dell’Onyx Jazz Club. L’Auditorium č progettato all’interno dell’unica cava a pozzo, un tempo utilizzata per l’estrazione del tufo materano, ed č indubbiamente l’ambiente piů suggestivo dell’intera struttura, frutto di una trasformazione resa possibile dalla tecnologia. Č dotata di un’acustica naturale quasi perfetta che la rende uno spazio particolarmente interessante per concerti e performance musicali e teatrali, grazie al sofisticato sistema di amplificazione e di proiezione, e ai suoi 140 posti a sedere.
L'Associazione
Le attivitŕ
Numerose e articolate le iniziative promosse dall’Onyx Jazz Club.In un evento unico intitolato Caviamo Cultura il 12 aprile 2015, la ricercatrice di matematica Sandra Lucente, l’artista frattale Robert Lloyd e il gruppo Collettivo Casa Cava descriveranno, ognuno nel proprio campo, le relazioni tra le “composizioni spontanee” del paesaggio naturale, urbano, architettonico e musicale di Matera, e le regole che governano le trasformazioni artistiche. Il 26 aprile, gli artisti del collettivo multidisciplinare Fabrik Nomade realizzeranno uno spettacolo-performance itinerante, Archipelagos Whispering, che nasce e ruota attorno agli artisti, i quali improvvisano interpretazioni dei luoghi, dei suoni e delle sensazioni che il Paese che li ospita trasmette loro. La stagione seminariale riprenderŕ il 20 luglio con la masterclass/ concerto del trio Marcotulli-Daniellson-Erskine. I discenti saranno coinvolti in un percorso formativo dedicato alla composizione, in particolare al rapporto tra improvvisazione e innovazione musicale. Seguirŕ a dicembre un ciclo di incontri dedicati al tema del diritto d’autore musicale ai tempi di Youtube, Spotify e degli strumenti di distribuzione musicale di massa. Gli incontri saranno un’occasione per lasciare il palco ai gruppi finalisti di un concorso per progetti artistici originali, non tutelati da diritti d’autore in senso “tradizionale”, ma secondo le regole dei “creative commons”. I finalisti si esibiranno in performance accompagnate da incontri di approfondimento su temi legati all’evoluzione della musica jazz e del suo mercato di riferimento. |
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