Mineros
ritratti dal sottosuolo di Adriano Mauri
Adriano Mauri ha aspettato questo lavoro per un lungo periodo, probabilmente era tutto dentro la sua testa e le sue visioni da anni. E questo è un lavoro basato sull’attesa tramite un procedimento temporale che si rifà alla tecnica fotografica: Mauri aspetta sulla superficie della terra, alla luce piena, uomini che arrivano dal profondo buio, dal nero (mi ricorda strane analogie capovolte con il lavoro di camera oscura quando la carta si riempie di nero e grigi) e li isola su un fondo bianco, li stacca dal mondo: bastano loro, quei corpi che conducono a quelle facce, che raccontano vite e fatiche, e che dicono tutto nel modo più naturale, mai un sensazionalismo.
Uomini dritti e sguardi dritti, foto secche e molto belle. La vita di Adriano Mauri è la fotografia (in realtà sarebbe più giusto dire che la fotografia è entrata nella vita dei “Mauri” da alcune generazioni tramite un bisnonno, pioniere dell’arte fotografica) e lui la conosce e ci lavora dentro: questo lavoro nasce dalla grande tradizione del ritratto novecentesco, ma soprattutto dalla vita di Adriano e dalla sua appartenenza alla sua terra e al suo popolo.
Marco Delogu
“Minatori, Mineros” sarà contemporaneamente in mostra a Cordoba, in Argentina, dal 5 agosto al 9 settembre . |