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Il paese e il territorio  

Berchidda, 3.300 abitanti, abbarbicata sui primi contrafforti del Limbara presenta una tessitura antica con case allineate secondo le curve di livello e una piazza centrale nella quale si svolge la vita comunitaria per la presenza del Palazzo Comunale e della Chiesa.

Il paese è al centro di un territorio dove popoli ed eventi hanno lasciato tracce profonde fin dai tempi più remoti. Sono osservabili numerosi resti archeologici di epoca preistorica: domus de janas, strutture difensive megalitiche, dolmen, nuraghi, che impreziosiscono la pianura e le numerose colline. Del periodo romano è possibile, con l'ausilio di guide esperte, rinvenire tratti della strada romana e di un ponte in località Silvani.

Nel Medioevo i Giudicati lottarono spesso tra di loro per contendersi questo territorio, importante dal punto di vista economico (produzione cerealicola) e strategico (confine tra Giudicati di Torres e Gallura).

Risalgono a questo periodo i resti del Castello di Monte Acuto: parti di contrafforti murari; strutture megalitiche di difesa, resti delle cisterne per l'approvvigionamento idrico. La popolazione risiedeva in diversi centri: Berchidda, S. Salvatore di Nulvara, Resteblas. Le chiese campestri di S. Andrea, S. Caterina, S. Salvatore, S. Michele e S. Marco sono quasi certamente la testimonianza di un insediamento più esteso di quello attuale. Il periodo spagnolo, quello sabaudo e quello post-unitario non hanno lasciato sul territorio monumenti degni di nota.

In questo secolo Berchidda si è segnalata per lo spiccato spirito cooperativistico che ha portato alla creazione di importanti attività nel settore agro-zootecnico. Vino, formaggio, dolci, pasta fresca, carne, salumi, hanno trovato produttori singoli o associati capaci di farli apprezzare ovunque; valenti artigiani e imprenditori si distinguono nella lavorazione del legno, del sughero, dell'alluminio, delle pietre ornamentali. Il fiore all'occhiello di Berchidda è, comunque, costituito dagli straordinari progressi compiuti dagli allevatori nel settore degli ovini e del miglioramento dei pascoli, trasformati intensamente ma non tanto da cancellare i "segni" del passato recente: case rurali ben conservate, frantoi, ruderi di antichi mulini, impedrados.

L'aspetto meno noto, ma forse più significativo del territorio di Berchidda è infine la straordinaria ricchezza e bellezza del suo patrimonio naturalistico. Il selvaggio e misterioso fascino dei boschi che orlano il fiume Seleme sino ai primi contrafforti del Limbara (che penetra nel paese attraverso i colli di S. Alvara e Monte Ruinas) contrasta con un territorio fortemente caratterizzato dall'assoluto dominio di leccio, sughere, mirto, corbezzolo, fillirea, ginepro; e da rocce ora aspre ora dolci. Dalla sommità delle alture si gode una splendida vista sulla valle con le sue colline verdeggianti, impreziosite da vigneti e villette rurali, con la pianura su cui scorrono sinuosi i fiumi che affluiscono al lago Coghinas, occhieggiante, a ponente, dietro la sagoma inconfondibile del Monte Acuto. Volgendo lo sguardo a nord si può ammirare il profilo della catena montuosa del Limbara.